La tossicodipendenza nelle donne e nella maternità
Differenza di genere nella tossicodipendenza
Nella tossicodipendenza esistono significative differenze di genere:
- Prima tra tutte, esiste una differenza nelle motivazioni che spingono all’uso di droghe. Gli uomini spesso iniziano ad utilizzare sostanze per motivi legati alla sperimentazione, al desiderio di socializzare, alla pressione sociale o come tentativo di fuggire dai problemi. Le donne invece sono più inclini a utilizzare sostanze per affrontare problemi emotivi o traumi, come depressione, ansia, violenza domestica o abusi. Inoltre, nel genere femminile il primo approccio alle droghe è spesso associato all’influenza del partner. In questo caso, la donna è dipendente dal partner e dalla sostanza: viene chiamata “doppia dipendenza” o “co-dipendenza”.
- Esistono inoltre differenze biologiche nell’effetto delle sostanze: Le donne generalmente hanno una maggiore sensibilità e minore resistenza agli effetti di alcune sostanze, come la cocaina, le metamfetamine e l’alcol, questo anche quando consumano quantità inferiori rispetto agli uomini. Ciò è in parte dovuto a differenze ormonali (come gli estrogeni) e metaboliche, che influenzano il modo in cui i corpi delle donne processano le sostanze. Inoltre, alcuni studi neurobiologici hanno suggerito che il sistema dopaminergico, che è legato alla sensazione di piacere e ricompensa, può essere più reattivo nelle donne durante alcune fasi del ciclo mestruale, aumentando la vulnerabilità alla dipendenza.
- Differenze nelle conseguenze del consumo di sostanze stupefacenti: negli uomini sono più frequenti comportamenti criminali, mentre le donne compiono meno reati, ma tra di loro è diffuso il fenomeno della prostituzione (per via del fatto che spesso hanno un reddito basso o sono disoccupate e devono trovare un modo per guadagnarsi da vivere).
- Esistono anche una differenze nella progressione della dipendenza. Infatti, le donne tendono a sviluppare una dipendenza più rapidamente rispetto agli uomini, un fenomeno noto come “telescoping“. Questo significa che, una volta iniziato l’uso di droghe o alcol, può passare meno tempo prima che sviluppino una dipendenza grave.
- La tossicodipendenza può presentarsi associata ad altri disturbi psicologici (comorbidità). Anche la comorbidità varia a seconda del genere, in particolare le donne tendono maggiormente a manifestare disturbi psicologici concomitanti alla dipendenza (come disturbi d’ansia, depressione, disturbo post-traumatico da stress, disturbo bipolare…) rispetto agli uomini.
- Per quanto riguarda lo stigma sociale, le donne sono molto più vulnerabili allo stigma sociale legato alla tossicodipendenza rispetto agli uomini. Questo stigma può derivare dalle aspettative sociali riguardo ai ruoli di cura e alla maternità e può ostacolare l’accesso al trattamento. Le donne possono temere il giudizio o la perdita della custodia dei figli, il che le porta a nascondere la loro dipendenza o a evitare il trattamento.
- Per concludere, per quanto riguarda la genitorialità: le donne tossicodipendenti hanno più frequentemente figli, vivono con loro e devono occuparsi di loro, rispetto a uomini tossicodipendenti.
Fattori di rischio per i figli di madri tossicodipendenti
Fattori di rischio biologici:
Le sostanze stupefacenti possono avere delle conseguenze sull’organismo della madre che, sia quando è incinta sia durante tutta la maternità, possono andare a influenzare negativamente il feto o il bambino durante il suo sviluppo.
- A livello neuroendocrino, la sostanza stupefacente inibisce la produzione di ACTH e gonadotropine, con conseguenze sulla sfera cognitiva, comportamentale e dell’umore della madre. Tutto ciò può portare la madre a non comprendere e a non soddisfare adeguatamente i bisogni e le richieste del bambino.
- A livello neurotrasmettitoriale, la sostanza interagisce con i circuiti noradrenergici e dopaminergici. Questi sistemi sono responsabili dei processi di motivazione, ricompensa, regolazione dello stress, paura… ma hanno anche un ruolo chiave nell’ avviare i comportamenti di parenting e nella costruzione del legame di attaccamento tra bambino e genitore. Per cui, un’alterazione di questi circuiti potrebbe compromettere le abilità materne e la formazione del legame madre-figlio.
- Altre implicazioni sul versante biologico sono legate alle patologie infettive concomitanti alla tossicodipendenza, quali: epatiti, infezioni da citomegalovirus, HIV e altre malattie sessualmente trasmissibili. Queste, oltre a indebolire le difese immunitarie e causare gravi danni alla madre, sono anche trasmissibili al feto durante la gestazione.
- Vanno prese in considerazione anche le conseguenze sulla salute fisica (sia per la madre che per il bambino) derivate dalla malnutrizione, dai ritmi di vita sregolati e dalle scarse norme igienico-sanitarie che spesso caratterizzano gli stili di vita di soggetti tossicodipendenti.
Fattori di rischio psicosociali:
- Basso livello di istruzione, precarietà economica, disoccupazione, prostituzione, condizioni abitative inadeguate possono essere fattori associati alla tossicodipendenza.
- Ritmi di vita sregolati e incostanti della madre, organizzati attorno alla priorità della ricerca e dell’utilizzo delle sostanze.
- Le donne tossicodipendenti faticano ad instaurare e mantenere relazioni stabili significative, soprattutto con la famiglia di origine o con eventuali partner, il che può comportare anche una mancanza di supporto e solitudine per la donna/madre.
- Per quanto riguarda la dimensione di coppia e la co-genitorialità: spesso i genitori tossicodipendenti sono separati, o comunque il padre può non essere presente (per cui manca il basilare contributo della figura paterna), e quando è presente può non essere in grado di adempiere in modo adeguato ai compiti della co-genitorialità. Inoltre, nelle dinamiche di coppia tossicodipendente spesso è presente un’alta conflittualità, che può sfociare in forme esplicite di violenza, esponendo così il bambino al rischio di assistere o subire violenza.
- Oltre a tutto ciò, la madre tossicodipendente può presentare anche altre problematiche psichiche (come detto in precedenza, la tossicodipendenza presenta un’alta comorbidità con altri disturbi psicologici, specialmente nelle donne), per cui il bambino, oltre ad essere a rischio per tutti i fattori legati alla dipendenza della madre, è esposto anche alle problematiche legate alla patologia psichiatrica della donna.
Attitudini e pratiche di parenting di madri tossicodipendenti:
Frequentemente per le donne tossicodipendenti la gravidanza è inattesa, riconosciuta tardivamente e oggetto di negazione.
Queste donne possono vivere la gravidanza e la maternità alternando vissuti di idealizzazione e di distruttività: in alcuni momenti il bambino può essere visto come salvifico, come una possibilità di riscatto e di abbandono della condotta tossicomanica, in altri momenti invece le madri possono provare sentimenti distruttivi, con conseguenti sensi di colpa verso il bambino.
Queste madri possono avere la tendenza ad ignorare il bambino, provare un’affettività prevalentemente negativa, dominata da rabbia, e manifestare atteggiamenti ambivalenti e incoerenti verso il bambino e la maternità.
Lo stile parentale di donne tossicodipendenti può alternare: rigidità, autoritarismo e metodi punitivi fisici e minacciosi, con uno stile lassista, permissività e mancanza di supervisione e di controllo.
In molti casi, il parenting di donne tossicodipendenti può sconfinare in comportamenti maltrattanti e abusanti, tra questi la trascuratezza è la forma più diffusa di maltrattamento.
Le madri si possono allontanare, e poi ritornare, ripetutamente dai figli per ricercare la sostanza. A causa di questi continui abbandoni e dei comportamenti della madre, i figli rischiano una precoce adultizzazione e un’inversione dei ruoli.
Conseguenze sullo sviluppo del bambino:
Quando una donna assume sostanze durante la gravidanza i bambini possono nascere già dipendenti dalla droga, questi vengono chiamati addicted babies.
I danni provocati dalla droga, sul bambino durante la gravidanza sono innumerevoli. Possono manifestarsi:
- Alterazioni strutturali e somatiche : visibili già alla nascita o poco dopo
- Disfunzioni e anomalie comportamentali : si osservano durante lo sviluppo e possono manifestarsi anche ad anni di distanza dalla nascita
Alterazioni tipiche sono:
- Alla nascita gli addicted babies possono manifestare: tremori, iperattività, ipotonia, riflessi anomali, alterazione dei ritmi sonno-veglia, difficoltà di alimentazione, tendenza al pianto e scarsa consolabilità.
- Nel periodo neonatale gli addicted babies possono manifestare: pattern motori disorganizzati, compromissione delle abilità intellettive, compromissione delle abilità di riconoscimento visivo.
- Durante la crescita, i figli di madri tossicodipendenti possono riportare un profilo comportamentale caratterizzato da aggressività, impulsività e distruttività. Inoltre possono essere maggiormente a rischio di sviluppare sia problemi internalizzanti che esternalizzanti. Secondo alcuni psicologici la causa di questi aspetti è l’esposizione alla sostanza, secondo altri invece le problematiche sono primariamente attribuibili al comportamento materno.
Cause della tossicodipendenza nelle donne:
Generalmente le donne che finiscono per abusare di droghe hanno una storia famigliare costellata da perdite, lutti, separazioni precoci, trascuratezza da parte dei genitori, precoce adultizzazione, genitori che abusavano a loro volta di droghe, ecc…
Uno dei fattori principali è la trascuratezza dei genitori e la mancanza di buone relazioni affettive. Non è raro che donne tossicodipendenti abbiano madri, o genitori, assenti e trascuranti (o magari anche tossicodipendenti a loro volta).
Un altro fattore scatenante piuttosto comune è l’aver subito esperienze di abuso, traumi e violenze. A causa di queste, la donna entra nel mondo delle droghe per anestetizzare il dolore e il senso di colpa, per curarsi e sentirsi meglio. Accade la stessa cosa anche nel caso di patologie psichiatriche e problemi emotivi, per i quali la donna inizia ad abusare delle sostanze per auto-curarsi e gestire la patologia.
Un’ultima causa è la presenza di un partner già tossicodipendente, che introduce la donna al mondo delle sostanze e la invoglia ad assumerle con lui, per legare di più o per evitare i problemi e gli stress della vita quotidiana, creando così una doppia dipendenza (dal partner e dalla sostanza).
Intervento sulle donne tossicodipendenti:
Le strategie terapeutiche per le donne tossicodipendenti mirano ad accrescere la consapevolezza dei problemi legati all’abuso e ad accrescere l’impegno verso un cambiamento dei propri comportamenti.
Il trattamento lavora su costrutti quali: l’autostima della donna, la sua identità, la preoccupazione per la propria salute e quella dei figli.
Se la donna è anche madre, si effettua anche un lavoro sul parenting, in particolare sulle abilità genitoriali; vengono fornite competenze educative in un clima supportivo e non colpevolizzante.
È stato riscontrato che le donne con esito migliore in questi trattamenti si caratterizzano per avere: un migliore funzionamento psicologico, un maggior supporto sociale (dalla famiglia, dal partner o dagli amici), maggiore fiducia nel trattamento e minori livelli di rabbia.
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