SCHIZOFRENIA

SCHIZOFRENIA

schizofrenia

La schizofrenia è un grave disturbo psicotico per cui chi ne soffre diventa del tutto indifferente a ciò che accade, reagisce in modo assurdo o incoerente agli eventi esterni, perde il contatto con la realtà e si isola in un mondo suo proprio e incomprensibile agli altri.

La schizofrenia è caratterizzata da alterazione del pensiero, della percezione, del comportamento e dell’affettività.

Si manifesta con deliri, allucinazioni, eloquio disorganizzato, comportamento disorganizzato o catatonico, umore disforico (depressione, ansia, rabbia) e alterazione del ritmo sonno/veglia, inoltre in certi casi possono manifestarsi anche depersonalizzazione e derealizzazione. Alcuni soggetti mostrano deficit nella cognizione sociale e spesso mancano di consapevolezza della malattia.

Secondo il DSM-5, per poter diagnosticare la schizofrenia è necessario che due o più dei seguenti sintomi siano presenti per un periodo di tempo di minimo 1 mese e di questi due, almeno uno deve essere 1), 2) o 3):

  1. Deliri
  2. Allucinazioni
  3. Eloquio disorganizzato
  4. Comportamento grossolanamente disorganizzato o catatonico
  5. Sintomi negativi, ovvero diminuzione delle emozioni o abulia
  6. Per un significativo lasso di tempo dall’esordio del disturbo, il livello del funzionamento in una o più delle aree principali della vita come il lavoro, le relazioni interpersonali o la cura di se, è marcatamente al di sotto del livello raggiunto prima dell’esordio.

SOTTOTIPI CLINICI DELLA MALATTIA

  1. PARANOIDE: in questo caso il soggetto percepisce il mondo come ostile e ciò lo porta a restare costantemente in allerta, il sospetto inoltre può condurre il soggetto a mettere in atto comportamenti aggressivi e violenti come forme preventive di difesa da eventuali minacce percepite -> il delirio di persecuzione è dominante: l’individuo è convinto di essere soggetto di cospirazione, di inganno, di essere spiato, seguito o avvelenato
  2. DISORGANIZZATO: il soggetto presenta un completamente ed un eloquio disorganizzato, il linguaggio e i comportamenti sono incoerenti e inadeguati rispetto al contesto, anche l’affettività è disorganizzata e si possono verificare dissociazione del pensiero e disinteresse per il mondo circostante
  3. CATATONICO: il soggetto presenta un disturbo psicomotorio, caratterizzato da mutismo, assunzione di postere anormali, distacco dalla realtà, stati di immobilità o crisi di forte agitazione

I SINTOMI DELLA MALATTIA

I SINTOMI della malattia si distinguono in positivi, negativi e cognitivi, e sono preceduti da alcuni segnali prodromici.

SEGNALI PRODROMICI

sono dei segnali di allerta che compaiono alcuni mesi prima dell’ insorgenza della malattia. Non vanno sottovalutati perché se si interviene subito vi sono buone possibilità di evitare l’evoluzione verso la patologia vera e propria.

Si tratta ad esempio di:

  • cambiamenti nello stile di vita
  • perdita di interessi
  • riduzione del rendimento nello studio o sul lavoro
  • chiusura nei rapporti con gli altri
  • comportamenti anomali
  • episodi di rabbia o aggressività ingiustificati
  • insonnia
  • scarsa cura dell’igiene

SINTOMI POSITIVI

Sono tutte quelle nuove manifestazioni anomale e disfunzionali nell’individuo, dovute all’insorgenza della malattia.

Esempi di sintomi positivi:

  • Deliri —> intesi come convinzioni false della realtà, convinzioni fermamente sostenute malgrado le prove del contrario (es. delirio di persecuzione, delirio di grandezza, idee ipocondriache, deliri di lettura del pensiero…)
  • Allucinazioni —> sono un disturbo della percezione: il soggetto ha delle false percezioni in assenza di stimoli esterni. Ciascuno dei cinque sensi può essere colpito da esperienze allucinatorie (uditive, tattili, gustative, olfattive e visive)
  • Disorganizzazione e frammentazione del pensiero
  • Comportamento disorganizzato e bizzarro

SINTOMI NEGATIVI

Derivano dalla perdita di capacità preesistenti all’esordio della malattia.

Esempi di sintomi negativi:

  • apatia abulia
  • Appiattimento affettivo
  • deficit nella produttività e fluidità dell’eloquio
  • perdita di iniziativa
  • difficoltà di attenzione
  • deficit di memoria
  • Deficit nelle funzioni esecutive
  • compromissione dei rapporti interpersonali

SINTOMI COGNITIVI

La persona non è in grado di collegare i propri pensieri in modo logico e di conseguenza fa discorsi strani e incomprensibili per chi lo ascolta, a volte si blocca mentre parla, fatica a concentrarsi, a ricordare, a capire quello che gli viene detto e prendere decisioni.

Nelle precedenti classificazioni erano stati identificati dei sottotipi di schizofrenia (cioè paranoide, disorganizzato, catatonico, indifferenziato e residuo) che nel DSM 5 sono stati eliminati

CAUSE E FATTORI DI RISCHIO DELLA SCHIZOFRENIA:

Non è ancora stata riconosciuta una causa certa, è preferibile per questo parlare di fattori di rischio piuttosto che di cause, ovvero di condizioni che predispongono maggiormente un individuo a sviluppare la malattia rispetto agli altri.

Questi fattori di rischio sono:

  • componenti genetiche
  • complicazioni del parto
  • fattori biologici
  • fattori psicologici

La componente genetica occupa un posto molto rilevante in questa malattia, è stato dimostrato infatti che i familiari dei pazienti con schizofrenia hanno un rischio maggiore di ammalarsi rispetto al resto della popolazione.

DIFFUSIONE DELLA SCHIZOFRENIA

La schizofrenia compare in età adolescenziale o giovanile, in particolare si manifesta tra i 17 e i 30 anni negli uomini e tra i 20 e i 40 nelle donne. La diffusione della schizofrenia è relativamente bassa, si stima che ne soffra circa l’1% della popolazione.

TERAPIA

La soluzione migliore per il trattamento di questa malattia è l’accostamento dell’utilizzo dei farmaci alla psicoterapia o alla terapia psicosociale riabilitativa . I farmaci maggiormente utilizzati sono gli antipsicotici di prima e seconda generazione. Questi farmaci hanno la capacità di bloccare l’azione del neurotrasmettitore chiamato dopamina e di ripristinare quindi una normale attività dell’area mesolimbica, il cui funzionamento sarebbe la causa dei sintomi positivi, ovvero dei deliri e delle allucinazioni, oltre che dell’agitazione e dell’insonnia.

PSICHIATRIA

Autore

error: Content is protected !!