distimia

Etimologia e definizione

Il termine “distimia” deriva dal greco “dys” (difficoltà) e “thymia” (umore), che insieme indicano una difficoltà nel mantenere un umore positivo.

La distimia, ora conosciuta come “disturbo depressivo persistente” nel DSM-5, è una forma di depressione cronica caratterizzata da un umore depresso che dura per almeno due anni negli adulti (un anno nei bambini e negli adolescenti). È meno grave della depressione maggiore, ma può essere altrettanto debilitante.




Criteri diagnostici

Criteri diagnostici secondo il DSM-5

La distimia, disturbo distimico o disturbo depressivo persistente, è un disturbo dell’umore. Di seguito i criteri diagnostici secondo il DSM 5

1. Umore depresso per la maggior parte della giornata, per più giorni che no, per almeno due anni.
2. Due (o più) dei seguenti sintomi devono essere presenti:
   – Perdita o aumento di peso
   – Insonnia o ipersonnia
   – Fatica o perdita di energia
   – Bassa autostima
   – Difficoltà di concentrazione
   – Sentimenti di disperazione


Criteri diagnostici nell’ ICD-10

1. Umore depressivo persistente per almeno due anni.
2. Presenza di sintomi somatici, come disturbi del sonno e dell’appetito.
3. Sintomi non attribuibili ad altre condizioni mediche o a disturbi psichiatrici.
Differenze tra ciclotimia e depressione

La Ciclotimia si caratterizza per episodi di umore elevato (ipomania) e umore depresso, ma la gravità e la durata degli episodi sono inferiori rispetto alla depressione maggiore e alla distimia. Gli episodi si alternano ma non raggiungono mai la gravità di una depressione maggiore.

La Depressione maggiore presenta episodi di umore depresso che durano almeno due settimane e sono accompagnati da sintomi significativi, spesso più gravi rispetto alla distimia.

Incidenza

Si stima che la prevalenza del disturbo depressivo persistente nell’arco della vita sia tra il 2,5% e il 6% (Kessler et al, 2005). Spesso la distimia esordisce in adolescenza, prima dei 21 anni di età, e colpisce maggiormente le donne rispetto agli uomini. (Klein et al, 2003).
L’incidenza della distimia è stimata intorno al 3-6% della popolazione generale, con una maggiore prevalenza nelle donne rispetto agli uomini. La distimia può insorgere in qualsiasi momento della vita, ma spesso si manifesta nell’adolescenza o nella prima età adulta.

Quindi il disturbo è un disturbo depressivo cronico che richiede attenzione e trattamento per migliorare la qualità della vita delle persone affette.

Sviluppo decorso e compromissione del funzionamento

  • Ha una prevalenza dell’1,5%, insorgenza insidiosa, graduale e sicuramente un decorso cronico
  • Comorbidità frequente con disturbo borderline di personalità: in particolare con esordio precoce
  • In genere possono verificarsi brevi periodi con episodi depressivi maggiori intercorrenti, ma generalmente ad un livello di gravità inferiore rispetto al disturbo depressivo maggiore e i sintomi tornano a un livello inferiore.
  • Nonostante la gravità dei sintomi più lieve, la cronicità del disturbo compromette il funzionamento tanto quanto o più del disturbo depressivo maggiore. Quindi comunque c’è una sostanza clinica impegnativa.

Fattori prognostici e di rischio

  • Fattori prognostici negativi: tratti temperamentali negativi, maggiore nevroticismo (affettività negativa), maggiore gravità dei sintomi, ansia o alterazioni comportamentali della condotta associati(disturbi della condotta)Ambientale: i fattori di rischio infantile, come eventi stressanti importanti, comprendono la perdita o la separazione dei genitori
  • Genetico e fisiologico: nessuna differenza nella storia familiare tra disturbo depressivo persistente e disturbo depressivo maggiore. La genetica e la familiarità in realtà sono condivise con il disturbo depressivo.

Diagnosi differenziale

Pazienti con disturbo distimico possono presentare anche:

  • Disturbi d’ansia;
  • Abuso di sostanze;
  • Episodio depressivo maggiore: episodico verso cronico (2 anni), più lieve vs più grave. Ma, se si verifica un disturbo depressivo maggiore nel contesto del disturbo depressivo persistente, dovrebbero essere utilizzati gli specificatori adeguati, nell’ambito della diagnosi dominante del disturbo depressivo persistente
  • Disturbi della personalità: spesso in comorbidità.



Trattamento

Il trattamento della distimia può includere:

  • Terapia psicologica: come la terapia cognitivo-comportamentale (CBT).
  • Farmaci antidepressivi: come gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI).
  • Stile di vita: attività fisica regolare, alimentazione equilibrata e tecniche di gestione dello stress.

I trattamenti per la distimia si differenziano rispetto ad altri disturbi depressivi, come la depressione maggiore, in vari aspetti:

1. Durata del trattamento: differenza tra DDM e distimia

– Distimia: Poiché è un disturbo cronico, il trattamento può richiedere un intervento a lungo termine. È comune che i pazienti con distimia necessitino di una terapia prolungata per gestire i sintomi.

– Depressione maggiore: Gli episodi possono essere più acuti e, quindi, i trattamenti possono essere più intensivi ma di durata variabile. Una volta risolto l’episodio, il trattamento potrebbe essere ridotto o interrotto.

2. Tipo di terapia

– Distimia: La terapia cognitivo-comportamentale (CBT) è particolarmente efficace nel trattamento della distimia, in quanto aiuta a modificare i pensieri negativi e a sviluppare strategie di coping a lungo termine.

– Depressione maggiore: Anche se la CBT è utile, possono essere utilizzate altre forme di terapia, come la terapia interpersonale (IPT) o la terapia farmacologica, con un’attenzione maggiore a una risposta rapida ai sintomi acuti.

3. Terapia farmacologica

– Distimia: Gli antidepressivi, come gli SSRI, sono frequentemente utilizzati, ma la risposta può essere più lenta e i dosaggi possono essere mantenuti a lungo termine per prevenire le ricadute.

– Depressione maggiore: Gli antidepressivi possono essere prescritti in dosi più elevate e il trattamento può includere anche farmaci di emergenza o terapia elettroconvulsivante (ECT) in casi gravi o resistenti, per ottenere risultati più rapidi.

4. Focus del trattamento

– Distimia: Il trattamento si concentra spesso sulla gestione dei sintomi cronici e sul miglioramento della qualità della vita, piuttosto che sulla risoluzione di episodi acuti.

– Depressione maggiore: C’è un’attenzione immediata alla riduzione dei sintomi severi e alla prevenzione del suicidio, con un approccio più urgente rispetto alla distimia.

5. Supporto e interventi complementari

– Distimia: La terapia di gruppo e il supporto sociale possono essere enfatizzati per costruire una rete di supporto duratura.

– Depressione maggiore: Può essere più comune ricorrere a interventi immediati, come ospedalizzazione, in caso di crisi.

Se i trattamenti per la distimia e per altri disturbi depressivi condividono alcune somiglianze, le differenze riguardano principalmente la durata, il tipo di terapia, l’approccio farmacologico e il focus del trattamento.Migliorare la qualità della vita per chi soffre di distimia richiede un approccio olistico e personalizzato.

Strategie con evidenze scientifiche nel trattamento della distimia

I trattamenti efficaci in caso di disturbo distimico prevedono terapia farmacologica, psicologica e una riorganizzazione dello stile di vita. Nel dettaglio:

1. Terapia Psicologica

– Terapia Cognitivo-Comportamentale (CBT): Aiuta a identificare e modificare i pensieri negativi, promuovendo una visione più positiva.

– Terapia Interpersonale (IPT): Focalizzata sulle relazioni e sul miglioramento delle interazioni sociali.

2. Attività Fisica

– L’esercizio regolare può migliorare l’umore e ridurre i sintomi depressivi. Attività come camminare, nuotare o praticare yoga sono particolarmente benefiche.

3. Alimentazione

– Una dieta sana e bilanciata, ricca di frutta, verdura, cereali integrali e omega-3, può influenzare positivamente l’umore.

4. Buona qualità del sonno

– Stabilire una routine di sonno regolare e creare un ambiente favorevole al riposo può migliorare la qualità del sonno e, di conseguenza, l’umore.

5. Gestione dello Stress

Tecniche di rilassamento come la meditazione, la mindfulness e la respirazione profonda possono aiutare a ridurre lo stress e migliorare il benessere generale.

6. Supporto Sociale e rete sociale

– Mantenere relazioni positive e cercare il supporto di amici, familiari o gruppi di sostegno può fornire un importante senso di connessione e appartenenza.

7. Senso di autoefficacia

– Stabilire obiettivi piccoli e raggiungibili può aiutare a costruire un senso di realizzazione e motivazione.

8. Gestione del proprio tempo

– Partecipare a hobby o attività che piacciono, come leggere, suonare uno strumento o praticare sport, può contribuire a migliorare l’umore e a ridurre i sintomi.

9. Monitoraggio dei Sintomi

– Tenere un diario dei pensieri e dei sintomi può aiutare a identificare i fattori scatenanti e a lavorare su di essi con un terapeuta.

Adottare una combinazione di queste strategie può contribuire in modo significativo a migliorare la qualità della vita per chi è affetto da distimia, favorendo un approccio proattivo e positivo nella gestione di questa condizione.

I DISTURBI DELL’UMORE

Image by freepik

Autore

error: Content is protected !!