I disturbi del comportamento alimentare

I disturbi del comportamento alimentare (DCA) possono essere definiti come una grave alterazione delle abitudini alimentari e del rapporto con il cibo e con il proprio corpo, in grado di compromettere gravemente la qualità della vita.




Sono generalmente caratterizzati da un’eccessiva preoccupazione per il peso e per le forme del corpo.

Insorgono prevalentemente nell’adolescenza, anche se oggigiorno la fascia d’età di insorgenza si sta spostando sempre di più verso la preadolescenza.

PROBLEMI ALIMENTARI: caratterizzati da un’estrema preoccupazione per l’immagine corporea e del peso, desiderio di essere più magri, eccessivo esercizio fisico, restrizione alimentare, dieta, abbuffate abbinate a sensi di colpa —> Esistono diversi livelli di gravità:

Possono interessare un po’ tutti nel corso della vita, ma quello che cambia è il livello di gravità con cui si presentano, non sempre sono patologici.

SINDROMI PARZIALI: non possono essere classificate da un punto di vista diagnostico, ma iniziano ad impattare sulla qualità della vita della persona a un certo livello di gravità (livello subclinico) -> comprendono i disturbi del comportamento alimentare non altrimenti specificati o con altra specificazione

SINDROMI PIENE : sono i casi indicati nel DSM-V come anoressia, bulimia nervosa, disturbo da alimentazione incontrollata, disturbi dell’alimentazione evitante/restrittivo, disturbi della nutrizione, ecc.

Nel DSM-V vengono unificati i disturbi del comportamento alimentare con i disturbi dell’alimentazione e della nutrizione

I PRINCIPALI DISTURBI DELL’ALIMENTAZIONE:

  • pica
  • disturbo da ruminazione
  • disturbo evitante/restrittivo dell’assunzione del cibo
  • anoressia nervosa
  • bulimia nervosa
  • disturbo da alimentazione incontrollata
  • disturbo della nutrizione o dell’alimentazione con altra specificazione
  • disturbo della nutrizione o dell’alimentazione senza specificazione

È necessario individuarli precocemente in quanto una volta instauratosi il meccanismo disfunzionale tende alla cronicità

Come è cambiato il fenomeno nel tempo:

1997: in adolescenti femmine e donne adulte: BULIMIA NERVOSA presente in 1-3% della popolazione, ANORESSIA NERVOSA presente in 0,5-1%, FORME SUBCLINICHE presente in 6-10% dei soggetti di sesso femminile

2012: ANORESSIA NERVOSA E BULIMIA NERVOSA presente in 3,3% sia di donne che di uomini nella popolazione di età maggiore o uguale a 18 anni

ANORESSIA NERVOSA: è un disturbo del comportamento alimentare caratterizzato da una restrizione dell’alimentazione, il quale aspetto nucleare è un’eccessiva preoccupazione per il peso e le forme corporee, che si esprime in una continua e ossessiva paura di ingrassare e nella ricerca della magrezza.

Come si esprime:

  • restrizione dell’assunzione di calorie
  • peso corporeo significativamente basso nel contesto dell’età, sesso, traiettoria di sviluppo e salute fisica
  • intensa paura di aumentare di peso e di diventare grassi
  • alterazione del vissuto dell’individuo rispetto al suo peso o la forma del proprio corpo (influenza sull’ autostima)
  • persistente mancanza di riconoscimento della gravità della condizione di sottopeso

2 tipi di manifestazioni:

  1. TIPO RESTRITTIVO: dieta, digiuno, eccessiva attività fisica
  2. TIPO CON ABBUFFATE E CONDOTTE DI ELIMINAZIONE: eccessivo introito di cibo in poco tempo con condotte di eliminazione (= vomito auto-indotto, uso di lassativi e diuretici)

NEGAZIONE: c’è una difficoltà nei pazienti con anoressia nervosa ad esprimere quello che sentono realmente ed il loro vissuto personale -> presenta un problema per i clinici e i ricercatori -> i pazienti tendono a riferire ciò che credono l’interlocutore voglia sentire, riferiscono solo una parte dei fatti, rispondo con ciò che è “giusto” riferire secondo loro, tendono a conformarsi a ciò che è normale nelle loro risposte

2 tipi di negazione:

  • NEGAZIONE COMPLETAMENTE O PARZIALMENTE INCONSAPEVOLE:

caratterizzata da anosognosia, limiti nella capacità di insight, scarsa consapevolezza enterocettiva, tentativi di perseverare una buona autostima (negazione è una strategia automatica di coping -> se percepisco di essere malata, abbasso la mia autostima e soffro )

  • NEGAZIONE DELIBERATA (ESTREMAMENTE CONSAPEVOLE):

l’obiettivo è l’evitamento delle conseguenze emotive del riconoscere di essere malati, deboli e vulnerabili e mantenere l’autostima e l’indipendenza



BULIMIA NERVOSA: Presenta alcuni aspetti in comune con l’anoressia nervosa:

  • la paura morbosa di ingrassare e di essere sovrappeso
  • il peso e la forma del corpo influenzano in modo eccessivo e inadeguato la valutazione della stima di se

Altri aspetti specifici della bulimia:

  • il peso corporeo resta comunque nella norma (generalmente)
  • l’esordio può essere inizialmente simile all’anoressia, ma poi il decorso è diverso
  • compresenza di abbuffate e condotte di compensazione (vomito auto-indotto)

ABBUFFATE: mangiare una quantità di cibo significativamente maggiore di quella che la maggior parte degli individui mangerebbe nello stesso tempo e circostanze simili -> con sensazione di perdere il controllo

CONDOTTE DI COMPENSAZIONE= comportamenti messi in atto prevenire l’aumento di peso. Per essere diagnosticata: gli episodi di abbuffate e condotte compensatorie devono avvenire in media almeno una volta a settimana per 3 mesi

VERGOGNA: provano vergogna sia nell’esperire episodi di abbuffate e di condotte compensatorie (in particolare il vomito auto-indotto), che nel rivelarlo —> proprio a causa della vergogna è comune l’ISOLAMENTO, che è un indicatore (insieme ad altri) di un inizio o radicamento della sintomatologia, soprattutto se si verifica in prossimità della condivisione dei pasti

CIRCOLO VIZIOSO DELL’ANORESSIA NERVOSA:

Preoccupazione e insoddisfazione per il peso, il corpo e le sue forme —> dieta —> calo di peso —> aumento degli stimoli biologici (fame) —> paura di perdere il controllo —> aumento del controllo —> inasprimento della dieta —> calo di peso … ecc

CIRCOLO VIZIOSO DELLA BULIMIA NERVOSA:

Preoccupazione e insoddisfazione per il peso, il corpo e le sue forme —> dieta —> calo di peso —> aumento degli stimoli biologici (fame) —> perdita del controllo e abbuffata —> metodi di compenso (vomito) —> dieta estrema —> calo di peso … ecc

COMPORTAMENTI RICORRENTI ASSOCIATI AI DISTURBI:

  1. RIGUARDANTI L’ALIMENTAZIONE:

– Fuori dai pasti: comportamenti come contare le calorie assunte dopo i pasti, controllare le etichette sulla composizione calorica degli alimenti, pesare il cibo più volte, pianificare in modo minuzioso e ripetitivo le calorie da assumere durante la giornata, leggere le ricette e/o articoli sull’alimentazione

– Durante i pasti: Comportamenti come contare le calorie, tagliuzzare il cibo in pezzi piccoli, mangiare molto lentamente, separare i cibi, masticare a lungo prima di deglutire, selettività della scelta del boccale, ecc..

– Comportamenti di confronto: controllare quello che mangiano gli altri, in particolare coloro che mangiano poco

– Comportamenti di rassicurazione: chiedere rassicurazioni ad altri sulla quantità e qualità del cibo che si sta mangiando

  1. RIGUARDANTI IL CORPO:

– Sul peso: pesarsi più volte al giorno

– Visivi: ispezionare i dettagli corporei allo specchio o su altre superfici riflettenti

– Tattili: prendere tra le mani le pieghe del proprio corpo o misurare le parti del corpo

– Di confronto: confrontare il proprio corpo con altre persone e con i modelli veicolati dai media

SINDROME DA DENUTRIZIONE (o STARVATION)

Presente in tutti i casi di anoressia nervosa e in un sottogruppo di casi di bulimia nervosa atipici -> i SINTOMI sono: deficit di concentrazione, incapacità di pensare in modo astratto, depressione, isolamento sociale, ossessività accentuata -> questi sintomi non sono direttamente associati alla psicopatologia del disturbo ma alla dieta e al sottopeso, di conseguenza il trattamento per ristabilire gli equilibri è di tipo nutrizionale



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