I COMPITI EVOLUTIVI DELL'ADOLESCENZA

I COMPITI EVOLUTIVI DELL’ADOLESCENZA

La nozione di compito di sviluppo

Il ciclo di vita è composto da una serie di “compiti di sviluppo” che l’individuo si trova a superare.

Alcuni (i più precoci) sono biologicamente determinati (universali) , altri sono di natura socioculturale (culturalmente determinati) e riguardano l’acquisizione di particolari competenze in un momento particolare.

Caratteristiche dei compiti di sviluppo

  • In generale, sono i problemi, i compiti che devono essere affrontati e risolti nelle diverse fasi del ciclo di vita.
  • Possono essere sia di tipo biologico/fisico, sia culturale/sociale
  • Possono essere ricorrenti/non ricorrenti



Principali compiti di sviluppo

  • instaurare relazioni nuove e più mature con coetanei di entrambi i sessi
  • acquisire un ruolo sociale femminile e maschile
  • accettare il proprio corpo e usarlo in modo efficace
  • conseguire indipendenza emotiva dai genitori e da altri adulti
  • raggiungere la sicurezza di indipendenza economica
  • orientarsi verso e prepararsi per un’occupazione o professione
  • prepararsi al matrimonio e alla vita familiare
  • sviluppare competenze intellettuali e conoscenze necessarie per la competenza civile
  • desiderare e acquisire un comportamento socialmente responsabile
  • acquisire un sistema di valori e una coscienza etica come guida al proprio comportamento

È importante riuscire a distinguere tra ciò che appartiene alla fisiologia del percorso di crescita adolescenziale ed i pensieri, le emozioni e le azioni che possono invece essere considerati espressione di disagio e sofferenza.

L’estrema vulnerabilità e il modo d’agire dell’adolescente non definiscono di per sé una patologia, poiché assumono una valenza di ricerca di un proprio autonomo modo di collocarsi nel mondo. L’adolescente può alternare picchi di insicurezza, prese di posizione precise seguite da profonde incertezze. La crisi sopraggiunge quando la logica precedentemente utilizzata non funziona più.

Ogni adolescente con la sua storia, le sue risorse personali, l’ambiente in cui vive, trova una soluzione per “diventare grande”. Comportamenti apparentemente privi di senso rispondono in realtà alla necessità di adempiere ai compiti evolutivi di questa età, che sono particolarmente impegnativi.

Gli adolescenti si trovano a dover capire chi sono, cosa vogliono e come li vedono gli altri mentre:

  • il corpo si trasforma;
  • vivono sensazioni e desideri tutti nuovi;
  • acquisiscono una maggiore capacità di pensiero (quello ipotetico-deduttivo);
  • iniziano il percorso verso l’autonomia rispetto alla famiglia;
  • costruiscono relazioni significative all’esterno della famiglia.

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L’adolescenza rappresenta un sorta di seconda nascita, una ridefinizione complessiva del sé.

Una buona definizione del concetto di adolescenza, in base ai compiti evolutivi che la caratterizzano, e quella della metafora seconda nascita: sebbene in una condizione diversa l’adolescenza richiederebbe infatti di fare un “secondo ingresso” nel mondo.


Seconda nascita perché durante questa fase del ciclo di vita ci si trova a dover realizzare una serie di “compiti evolutivi”, cioè di compiti di sviluppo, che bisogna affrontare inevitabilmente e che condurranno verso la posizione adulta.



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adolescenza

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COMPITI EVOLUTIVI DELLA ADOLESCENZA

  • Separazione – individuazione
  • Mentalizzazione del sé corporeo
  • Nascita sociale
  • Definizione – formazione dei valori

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IL DISAGIO ADOLESCENZIALE PUO’ ESSERE INTERPRETATO COME UN BLOCCO EVOLUTIVO IN UNA DI QUESTE AREE/COMPITI

La molteplicità dei compiti evolutivi dell’adolescenza può essere ricondotta a tre obiettivi fondamentali, che sono tra loro interconnessi

  • Pervenire ad una nuova identità stabile, coerente rispetto al passato e proiettata nel futuro
  • Ridefinire le relazioni con gli altri significativi (genitori e gruppo dei pari) alla luce dei cambiamenti avvenuti
  • Ridefinire l’immagine del corpo cambiato e sessuato rispetto a sé (identità) e rispetto agli altri significativi

I compiti evolutivi si declinano quindi nella ricerca di una propria identità attraverso la costruzione di nuove competenze

  • fisiche
  • sessuali
  • sociali
  • relazionali

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SEPARAZIONE – INDIVIDUAZIONE

Un primo grande compito che l’adolescente deve affrontare è quello della separazione/individuazione. Sebbene sarebbe desiderabile a questa età rimanere legati ai genitori come in passato, ad una immagine interiorizzata che il bambino ha di una madre che soddisfa tutti i bisogni, in questa età l’immagine dei genitori deve essere rivisitata.

Questa rivisitazione non transita solo attraverso il cambiamento delle relazione concrete con i genitori in carne ed ossa ma vuol dire soprattutto cambiare internamente il legame con i propri genitori.

E’ un passaggio inevitabile per diventare adulti.

Questo compito di separazione, questo passaggio interno, oggi in Italia avviene molto di più dall’interno della famiglia, mentre un tempo, e in altri stati maggiormente, questo separarsi corrispondeva molto di più ad una separazione fisica, alla fuoriuscita da casa.

  • Rendersi indipendenti dalle figure reali dei genitori e dalle rappresentazioni mentali ed idealizzate
  • Rinunciare ai vissuti di protezione e di idealizzazione del sé che la presenza dei genitori garantiva

Questi processi sono vissuti con ambivalenza




IDENTITA’ ADOLESCENZIALE

L’identità personale coincide con due dimensioni

  • Idea che un individuo ha di sé, ossia ciò che pensa di essere
  • Ciò che l’individuo è realmente

Nella pubertà e nell’adolescenza il senso di identità si esprime tramite

  • Idea di sé cercata : E’ tipica della preadolescenza e si esplica nella ricerca di situazioni in cui può provare se stesso e confrontarsi. E’ una ricerca di esperienze che riguardano il piano delle abilità sociali, dei rapporti sentimentali e le prime esperienze nell’ambito della sessualità.
  • Idea di sé riflessa: E’ tipica dell’adolescenza. Vede il soggetto impegnato nella riflessione sulla propria persona; l’obiettivo di tale riflessione è l’elaborare una immagine unitaria di Sé. L’immagine di sé assume una dimensione unitaria e articolata, assume una dimensione temporale in quanto deriva dal passato e si proietta nel futuro. L’immagine di sé ha una dimensione sociale.

Uno sguardo diverso ai propri genitori

  • Passaggio dall’idealizzazione del genitore dell’infanzia alla (estrema) svalutazione
  • Ricerca di un equilibrio (limiti/risorse) in un’immagine più realistica di sé e degli altri
  • Sentimenti di perdita e di abbandono dovuti alla messa in discussione del genitore come punto di riferimento (incertezza)

Ricerca di autonomia

  • Maggiore richiesta di autonomia
  • Esigenza di essere meno dipendenti (ambivalenza)
  • Ricerca di nuovi modelli di identificatori (altri adulti significativi, gruppo di pari, coppia)




Funzione protettiva dei genitori

I genitori svolgono un ruolo protettivo nei confronti dei figli adolescenti, riducendo l’effetto negativo di eventi di vita delicati o difficili e configurandosi come un fattore decisivo nello sviluppo nella capacità di far fronte agli eventi stressanti

Tale funzione protettiva si esprime attraverso:

  • il potenziamento dell’autostima soprattutto nelle condizioni in cui il figlio deve far fronte ad un fallimento
  • l’appoggio diretto e la vicinanza in situazioni stressanti
  • la stabilità del rapporto affettivo al variare delle circostanze

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MENTALIZZAZIONE DEL SE’ CORPOREO

Un altro grande compito evolutivo è quello legato al segnale più importante che sancisce l’adolescenza, cioè la trasformazione del corpo.
Il segnale che è arrivata l’adolescenza è infatti il fatto che il corpo cambia (menarca, comparsa del liquido seminale, sviluppo della massa corporea ecc.). Malgrado sia una trasformazione biologica, naturale, costituisce un compito evolutivo, perché necessita da parte dell’adolescente l’accettazione del proprio nuovo corpo (mentalizzare il sé corporeo), accettazione di un corpo nuovo, un corpo adulto, un corpo che può non corrispondere alle aspettative.

Sono in aumento le manipolazioni, gli attacchi al corpo, fino a quelli più drammatici (grande aumento dei tentativi di suicidio negli adolescenti, disturbi del comportamento alimentare ma anche mode e linguaggi che erano prima molto lontani dalla nostra cultura come i piercing i tatuaggi gli interventi chirurgici sul corpo). Sembra emergere una aumentata difficoltà ad accettare il proprio corpo.

  • Costruire mentalmente e poter pensare ad una nuova immagine di sé a partire dalle significative trasformazioni corporee
  • Corpo erotico, generativo, seduttivo virile complementare all’altro ma anche corpo mortale

L’adolescente considera normale intervenire, manipolare il proprio corpo (piercing, tattoo, dieta, body building)

Difficoltà di mentalizzazione:

  • Accettare la generatività del corpo ed il corpo erotico e quindi espressione della sensualità (modificazioni che sanciscono la fine dell’infanzia)
  • Fare i conti con la mortalità del corpo (la vita ha una fine) : comportamenti a rischio come sfida al limite

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“Pensare al proprio corpo non significa pensare il corpo. Pensarci è facile, pensarlo è arduo perché significa tentare di rappresentarlo nel suo insieme, nel suo aspetto complessivo, partitamene nelle sue funzioni, regalargli un significato relazionale, sociale, sentimentale, erotico, generativo ed etico: e riuscire a ipotizzare il suo sviluppo, la sua decadenza e la sua morte, raccogliere e dare senso alle nuove esperienze del desiderio ingovernabile e del piacere perturbante. L’adolescente prevede di affrontare e riuscire a realizzare questo compito di sviluppo che definiamo “mentalizzazione del corpo”, per sottolinearne l’aspetto centrale e cioè la costruzione mentale di un’immagine, di una rappresentazione ricca di affetti; un evento psichico diverso da quello previsto dalla costruzione dello schema corporeo” . G.Pietropolli Charmet




Cambiamenti corporei nella pubertá

  • Cambiamenti rapidi e disarmonici

-Scatto di crescita (rapido e improvviso aumento di altezza e peso)

-Maturazione dei caratteri sessuali (differenziazione di genere femminile e maschile)

  • Influenza dei fattori genetici e ambientali

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Effetti psicologici dei cambiamenti corporei

  • Mentalizzazione del corpo: fenomeno per cui al corpo viene attribuito un significato relazionale, sociale, sentimentale, erotico, generativo, etico, a cui viene riconosciuta continuità nel tempo, in termini di sviluppo ma anche di decadimento.
  • Maturazione precoce: il confronto con i coetanei può portare:

– nei maschi ad un aumento del ruolo di responsabilità, della leadership, della fiducia in sé e del senso di sicurezza

– nelle femmine ad un aumento dell’indipendenza e della sicurezza di sé, ma anche a comportamenti adultizzati e di tipo antisociale

  • Dismorfofobia: preoccupazioni immotivate circa la presenza di difetti fisici
  • Ipocondria: paura di avere malattie fisiche o psicologiche

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NASCITA SOCIALE

La nascita sociale e costruzione di un proprio sistema di valori.

Tutti noi abbiamo un sistema di valori che guida le nostre azione e le nostre scelte personali; in adolescenza c’è uno snodo centrale nella formazione di questo sistema di valori.
I bambini hanno dei valori di riferimento che sono molto legati a quelli dei genitori, o di chi li ha cresciuti, perché dipendono da questi e quindi ritengono che ciò che è giusto o sbagliato corrisponde a ciò che gli hanno insegnato i genitori. Nell’adolescenza questo non basta più.

Questo mutamento è funzionale all’evoluzione sociale, altrimenti le generazioni non cambierebbero, non ci sarebbe evoluzione, i valori resterebbero immutati nel tempo.

Per costruire un nuovo sistema di valori l’adolescente inizia a prendere come riferimento il gruppo dei pari (prima il migliore amico, poi il piccolo gruppo monosessuale, poi la “compagnia” cioè il gruppo eterosessuale, poi la coppia).


Attraverso il contatto con questo laboratorio che è il gruppo si arriva a costruire un sistema di valori personale. (il gruppo è una sorta di “laboratorio della crescita”).

Ma l’adolescente non si rivolge solo ai coetanei, si rivolge anche a dei nuovi adulti che in adolescenza assumono un ruolo particolare, degli adulti che affiancano i genitori, degli adulti significativi.

L’adolescente si rivolge ad adulti che ritiene significativi, con cui si identifica (un parente, un allenatore sportivo, un insegnante, un educatore…) cioè tutte quelle figure adulte che in adolescenza contribuiscono alla costruzione del proprio personale sistema di valori.

Oggi la nascita sociale avviene molto a scuola (una volta dopo la terza media una buona parte della popolazione andava a lavorare, nel tempo si è assistito all’aumento dell’obbligo scolastico, alla scolarizzazione di massa, alla scomparsa dell’obbligo di leva …)

  • Assunzione di un ruolo socialmente riconosciuto che consenta di progettare il futuro e di agire in direzione della propria realizzazione
  • La scuola svolge un ruolo centrale, è il luogo dove si rappresenta la capacità dell’adolescente di gratificare le proprie esigenze di valorizzazione e di successo

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PASSAGGIO DALLA PREADOLESCENZA ALLA ADOLESCENZA

  • Infanzia: relazione come condivisione di attività comuni generalmente gestite dagli adulti
  • Preadolescenza: i coetanei diventano il polo centrale di interesse per l’adolescente. Debutto sociale.
  1. Amico del cuore
  2. Piccolo gruppo di amici
  3. Relazioni di coppia



RELAZIONE CON IL GRUPPO DEI PARI

Le relazioni con i coetanei hanno il ruolo di rafforzare i processi di:

identificazione

differenziazione-individuazione

integrazione relazionale

Appartenenza al gruppo

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Sviluppo delle relazioni affettive tra i pari

Il gruppo svolge un importante ruolo nello sviluppo delle RELAZIONI ETEROSESSUALI

  • Contatto rassicurante con l’altro sesso mediato dalla presenza dei coetanei
  • Sviluppo dell’orientamento preferenziale verso le prime relazioni intime e sentimentali

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Le relazioni amicali in adolescenza

indice del benessere psicologico

indice della sua capacità di cooperare e di negoziare

fattore protettivo del rischio

L’amicizia ha un diverso valore per:

PREADOLESCENTI

  • piacere di stare insieme
  • condivisione del tempo e delle attività
  • creazione di rapporti di cooperazione e di reciprocità

ADOLESCENTI

  • riconoscimento delle caratteristiche personali
  • mutuo rispetto e accettazione dell’altro
  • relazione da cui esigere maggiore vicinanza e intimità (importanza delle confidenze)

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Il gruppo dei pari

  • Contribuisce a strutturare un senso di identità
  • Fornisce e rafforza valori e modelli
  • Influenza comportamenti ed attitudini
  • Ha una funzione transizionale




AUTONOMIA – DIPENDENZA

L’attenzione si focalizza sul profondo desiderio di cambiare, affrancarsi dalla famiglia, e contemporaneamente sulla difficoltà a farlo: istanze di conservazione sembrano in alcuni momenti avere la meglio.

La crisi adolescenziale ha un significato di conflitto tra il desiderio di autonomia e la rinuncia alla protezione dell’adulto che infonde sicurezza, ma che al contempo induce un fastidioso senso di dipendenza e costrizione.

Anche se il modo d’agire dell’adolescente è una componente quasi fisiologica del processo di crescita, è tuttavia importante non liquidarla come una fase che si risolverà e si concluderà da sé.


L’adolescente ha bisogno di attraversare questa fase potendo contare su adulti significativi, competenti, sensibili, pronti a mettersi in gioco e ad accompagnarli.

Avere una relazione significativa con un adulto esterno alla famiglia può essere un fattore di protezione rispetto all’abuso di sostanze.

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DEFINIZIONE – FORMAZIONE DEI VALORI

  • Definire i valori dell’identità di genere maschile/femminile
  • Costruire un proprio modello valoriale, un proprio senso etico, degli ideali personali
  • Sintesi di tutti i processi di identificazione e dei modelli imitativi con i quali l’adolescente entra in contatto

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SVILUPPO MORALE NELL’ADOLESCENTE

RAGIONAMENTO MORALE

Si avvale degli strumenti del pensiero formale ed è sostenuto dai progressi conseguiti nel processo di formazione dell’identità

  • Le teorizzazioni e i valori che l’adolescente sviluppa e segue sono legati:
  • alle vicende affettive interne
  • ai conflitti determinati dalle pressioni istintuali
  • alla ribellione contro la coscienza infantile necessaria per svincolarsi dai genitori

PREADOLESCENZA

Raggiungimento del livello convenzionale in cui conta il rispetto delle norme socialmente approvate e non più le conseguenze immediate delle azioni individuali

ADOLESCENZA

Raggiungimento del livello postconvenzionale in cui le leggi morali vanno rispettate, in modo da garantire sia i diritti individuali sia i valori universali

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SVILUPPO INTELLETTIVO IN ADOLESCENZA

PENSIERO OPERATORIO FORMALE

  • raggiungimento delle capacità di astrazione
  • nascita della capacità di formulare ipotesi e di trarre conclusioni
  • capacità di valutare diverse combinazioni tra variabili
  • scoperta del piacere dell’utilizzo del pensiero
  • sviluppo del pensiero narrativo (scopo del pensiero narrativo è quello di dar senso all’esperienza, relazionando realtà oggettiva e psichica, passato e presente, presente e proiezioni future)

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RAGIONAMENTO IPOTETICO-DEDUTTIVO

È rappresentato dalla capacità di simbolizzazione e di astrazione: durante l’adolescenza questi due elementi sono in fase di formazione e di sviluppo.

L’adolescente incomincia ad acquisire questa capacità, ma può continuare ad oscillare tra pensiero concreto e pensiero astratto.


Per questo motivo spesso il ragazzo non riesce a vedere le conseguenze a medio e lungo termine.

In alcuni momenti continua a prevalere la tendenza a fermarsi al dato concreto, all’immediatezza dell’esperienza, senza che possa essere messo sul piatto della bilancia anche una valutazione delle conseguenze delle proprie azioni ed una possibilità di riflessione sui rischi.




PENSIERO ONNIPOTENTE

L’adolescente è alla ricerca di emozioni forti, sempre nuove

La modalità di pensiero onnipotente, tipica della fase adolescenziale, porta solitamente il soggetto a credere di poter comunque controllare la propria realtà.

Ad esempio crede di poter controllare il rapporto con la sostanza, qualunque essa sia, sottovalutando così la possibilità che questa ha di condurre ad un uso problematico.

Le sostanze sono assunte per lo più per aumentare il divertimento in contesti ludico – ricreativi, anche attraverso la caduta dei freni inibitori e la sensazione di essere in maggior sintonia con il prossimo (perdita di controllo).
L’adolescente è convinto che è possibile porre un limite al loro utilizzo grazie alla forza di volontà.

È presente in tale convinzione un paradosso: il pensare di essere in grado di controllare una perdita di controllo.

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LA DIMENSIONE EGOCENTRICA

La dimensione egocentrica è un retaggio infantile che porta l’adolescente a vedere solo il suo punto di vista.

Quando si parla ad un adolescente di qualche effetto indesiderato legato all’uso di sostanze (un attacco di panico, un malore), il contenuto perde di valore, proprio in virtù del pensiero concreto e della difficoltà a credere all’altrui punto di vista, essendo concentrato sul proprio.

TENDENZA ALLA SPERIMENTAZIONE

Tanti nuovi compiti e tante prove, tante “prime volte”: guai se non si sperimentasse!

In questa sperimentazione può inserirsi anche l’uso di sostanze, che può rimanere circoscritta il più delle volte proprio ad una prova che attrae per quel che di proibito e lontano dalle “leggi” familiari comporta.

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TRASGRESSIONE

Le condotte trasgressive possono essere considerate un tentativo di affermare una propria individualità, in contrapposizione con le regole e le leggi familiari da cui il ragazzo tenta di affrancarsi.


E’ allo stesso tempo una modalità con cui mantenere un rapporto con l’adulto. La comunicazione viene in effetti fatta passare attraverso la trasgressione e gli agiti.
Il vivere il conflitto è fondamentale per l’adolescente perché permette di affrontare la dialettica intrinseca alla scoperta e di sviluppare un pensiero critico – creativo

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NUOVI ADOLESCENTI

Questi compiti evolutivi hanno da sempre riguardato tutti gli adolescenti, ciò che è cambiato è il contesto in cui l’adolescente si trova ad affrontarli.

Ma non è cambiato radicalmente solo il contesto sociale e famigliare nel quale viene vissuta la fase dell’adolescenza, è cambiato anche tutto il percorso che conduce fino all’adolescenza.

Ci si trova quindi a parlane di nuovi adolescenti perché ci sono stati negli ultimi anni diversi cambiamenti nell’assetto famigliare e sociale: oltre a cambiamenti sociali come l’avvento della televisione e delle tecnologie è cambiata profondamente la famiglia e più in generale gli ambienti di crescita, e ciò ha delle ricadute sul modo di attraversare l’adolescenza dei ragazzi.




MODELLI EDUCATIVI FAMIGLIARI (M. Lancini)

La sociologia della famiglia e i dati statistici italiani indicano che ci sarebbe stato un progressivo passaggio dalla famiglia tradizionale, definita “normativa” o “etica” alla famiglia cosiddetta “affettiva”, “negoziale” (famiglia “si”).

Nella famiglia tradizionale o “normativa”, dove di solito c’erano più figli, il bambino veniva considerato un soggetto che doveva essere “regolamentato” sin da piccolo, cui doveva essere fatto capire da subito che chi dettava le regole erano i genitori e che questi avevano le idee ben chiare su come doveva crescere.

L’obiettivo della famiglia normativa era di crescere un soggetto che aveva come scopo quello di essere ligio alle regole, norme e valori dei genitori e degli adulti che aveva vicino.

Lo strumento usato nella famiglia tradizionale per indurre il bambino al rispetto delle regole e dell’autorità erano la paura e il senso di colpa : paura non solo della punizione fisica ma paura di perdere la benevolenza dei genitori, della punizione morale.

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Si assiste al passaggio dalla famiglia tradizionale (famiglia etica) alla famiglia moderna (famiglia narcisista o famiglia SI)

Famiglia narcisista: i genitori, delusi dalla società contemporanea, si mettono all’ascolto del figlio nel tentativo di farne non un soggetto etico, ma un soggetto felice (inteso essenzialmente come «essere sé stesso» ).

Nella famiglia narcisista l’educazione incita ad esprimere sé stesso per realizzare i propri talenti. Ciò che conta è la realizzazione del sé. (M. Lancini)

Mentre nella famiglia tradizionale la relazione era lo strumento educativo, il mezzo per trasmettere i valori che si riteneva giusto insegnare ai figli, la famiglia odierna ha nella relazione, nel suo mantenimento, il fine ultimo dell’educazione.

Una delle angosce maggiori è quella di perdere il contatto, di non capirsi più nella relazione.

Quindi l’obiettivo non è più quello di far ubbidire ma di far capire le ragioni educative.

Questi due sistemi educativi portano ad affrontare l’adolescenza in modo molto differente.
I nuovi adolescenti sono molto meno conflittuali con il mondo adulto ma molto fragili, poco tolleranti la frustrazione.
E’ aumentato il senso di vergogna, di non sentirsi all’altezza.

Conseguenze della famiglia narcisista

In questo assetto la difficoltà si manifesta nel momento in cui il ragazzo commette un errore ed occorre fargli comprendere l’errore e le sue conseguenze.
Si manifesta la paura di rompere la sensazione di comprendersi (legame di intesa).
Ciò che viene considerato importante è mantenere la relazione.
(es. passaggio dalla «tavola della resa dei conti» alla «tavola della contrattazione»)

Famiglia tradizionale (etica):

  • capacità di tollerare il «dolore morale» (essere valutato)
  • Il conflitto si esprime nei confronti del SUPER IO

Famiglia narcisista:

  • Forte conflitto con l’IDEALE DELL’IO (paura di deludere, intolleranza della frustrazione)

Conseguenze sul figlio della famiglia narcisista

  • Spregiudicati ma fragili
  • Il sé è più importante dell’altro
  • Non comprendono le regole
  • Non hanno paura dell’adulto ma cercano la relazione



bibliografia

L’adolescente. Psicopatologia e psicoterapia evolutiva  – di Matteo Lancini  Loredana Cirillo  Tania Scodeggio Tommaso Zanella

L’età tradita. Oltre i luoghi comuni sugli adolescenti- di Matteo Lancini

Giovane adulto. La terza nascita – di Matteo Lancini e Fabio Madeddu

Il ritiro sociale negli adolescenti. La solitudine di una generazione iperconnessa- di Matteo Lancini

I valori degli adolescenti. Nuove declinazioni degli ideali e ruolo educativo degli adulti – di Diego Miscioscia e Gustavo Pietropolli CharmetFranco Angeli 2021

Fragile e spavaldo. Ritratto dell’adolescente di oggi – di Gustavo Pietropolli Charmet

I nuovi adolescenti: padri e madri di fronte a una sfida – di Gustavo Pietropolli Charmet



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