Disturbi del sonno e paura del buio nei bambini

Disturbi del sonno e paura del buio nei bambini

Introduzione

Il sonno gioca un ruolo cruciale nello sviluppo cerebrale dei bambini. Durante le fasi di sonno profondo e REM, il cervello è attivamente coinvolto in processi vitali come la consolidazione della memoria, l’apprendimento e la regolazione delle emozioni. Ricerche hanno dimostrato che il sonno è fondamentale per la neuroplasticità, ovvero la capacità del cervello di adattarsi e modificarsi in risposta a nuove esperienze.

Uno studio condotto da Horne (2013) ha evidenziato che i bambini che ricevono un sonno adeguato mostrano migliori capacità cognitive, come attenzione e memoria, rispetto a quelli che sperimentano una privazione del sonno. Inoltre, il sonno è stato correlato a un miglioramento delle funzioni esecutive, come la pianificazione e la risoluzione dei problemi, essenziali per il successo scolastico.

I disturbi del sonno nei bambini possono manifestarsi in diverse forme, tra cui insonnia, incubi, terrore notturno e sonnambulismo. Secondo la “American Academy of Sleep Medicine“, questi disturbi possono avere un impatto significativo sulla salute fisica e mentale dei bambini. La neurologia del sonno studia i processi cerebrali e le funzioni neurologiche che regolano il sonno e il suo impatto sul comportamento e sullo sviluppo.

Comprendere le basi neurologiche del sonno è fondamentale per affrontare i disturbi del sonno nei bambini, inclusa la paura del buio.




Paura del buio

La paura del buio (nictofobia) è una delle paure più comuni tra i bambini, manifestandosi frequentemente durante i primi anni di vita.

Questa paura, sebbene normale, può influenzare significativamente la qualità del sonno e il benessere psicologico del bambino. Negli ultimi decenni, la ricerca ha dimostrato che i disturbi del sonno possono avere ripercussioni sulle funzioni cognitive, sull’umore e sulle relazioni sociali. Pertanto, è essenziale affrontare la paura del buio non solo come una questione di comfort emotivo, ma anche come un’importante area di intervento per gli psicologi, i genitori e gli educatori.

Cicli del sonno e durata

Il sonno è un processo biologico fondamentale che attraversa diverse fasi, ognuna delle quali gioca un ruolo cruciale nello sviluppo e nel benessere del bambino.

La National Sleep Foundation fornisce raccomandazioni dettagliate sulla durata del sonno in base alla fascia d’età, evidenziando l’importanza di un sonno sufficiente per il benessere generale del bambino:

EtàOre di Sonno Raccomandate
Neonati (0-3 mesi14-17 ore
Bambini (1-2 anni)11-14 ore
Prescolari (3-5 anni)10-13 ore
Bambini (6-13 anni)9-11 ore
Adolescenti (14-17 anni)8-10 ore

La durata e la qualità del sonno sono influenzate da vari fattori, tra cui l’ambiente di sonno, la routine quotidiana e le esperienze emotive. Un sonno sano è essenziale per il funzionamento ottimale del sistema immunitario, la crescita e lo sviluppo cognitivo.

Ogni fase del sonno (REM non-REM) ha una durata specifica e un’importanza unica. Il sonno REM è particolarmente importante per il consolidamento della memoria e l’apprendimento, mentre il sonno non-REM è fondamentale per il recupero fisico e la crescita.

Fisiologia del sonno

Il sonno è un processo biologico fondamentale, suddiviso in diverse fasi: sonno leggero, sonno profondo e sonno REM (Rapid Eye Movement). La durata e la qualità del sonno variano in base all’età.

Quindi il sonno è composto da cicli di sonno REM e non-REM. Durante il sonno non-REM, il corpo attraversa fasi di sonno leggero e profondo. Nel sonno REM, il cervello è attivo e i sogni si verificano contribuendo al processo di elaborazione delle esperienze quotidiane. La fisiologia del sonno nei bambini è caratterizzata da un maggiore tempo trascorso in sonno REM rispetto agli adulti, evidenziando l’importanza di questo stadio per lo sviluppo neurologico.

Il sonno è composto da cicli che durano circa 90 minuti, alternando fasi di sonno leggero, sonno profondo e sonno REM. Durante il sonno profondo, il corpo si rigenera, mentre il sonno REM è fondamentale per l’elaborazione delle emozioni e la memoria. La crescita e lo sviluppo del cervello nei bambini avvengono soprattutto durante il sonno profondo, rendendolo essenziale per il loro sviluppo cognitivo e fisico.



Disturbi del sonno nei bambini

Secondo la “American Academy of Sleep Medicine”, i disturbi del sonno nei bambini possono manifestarsi in varie forme, tra cui:

  • Insonnia
  • Incubi
  • Terrore notturno
  • Somnambulismo

Implicazioni della privazione del sonno

La privazione del sonno può portare a problemi di comportamento, difficoltà di concentrazione e ansia. Secondo un review di Dewald et al. (2010), i disturbi del sonno nei bambini sono associati a una serie di problemi psicologici.

I disturbi del sonno nei bambini possono manifestarsi in diverse forme, tra cui insonnia, incubi, terrore notturno e sonnambulismo. Secondo la “American Academy of Sleep Medicine”, i disturbi del sonno possono avere un impatto significativo sulla salute fisica e mentale dei bambini. Disturbi come l’insonnia possono portare a livelli elevati di ansia e stress, mentre il terrore notturno può creare un ciclo di paura che rende difficile il sonno.

Ricerche in neurologia

Durante il sonno, il cervello dei bambini continua a svilupparsi.

Studi recenti (Mullington et al., 2017) hanno dimostrato che il sonno insufficiente può influenzare negativamente la funzione cognitiva e il comportamento nei bambini.

La privazione del sonno non solo influisce sul comportamento, ma può anche contribuire a disturbi dell’umore, ansia e problemi di attenzione. I bambini privati del sonno mostrano maggiore irritabilità e difficoltà di concentrazione, che possono influenzare il rendimento scolastico e le relazioni sociali.

Disturbi del sonno

La ricerca ha dimostrato che i disturbi del sonno possono essere correlati a fattori ambientali, genetici e psicologici. L’American Academy of Pediatrics raccomanda una valutazione approfondita per i bambini che manifestano problemi significativi nel sonno.

I disturbi del sonno nei bambini, come l’insonnia e i disturbi del comportamento del sonno, sono stati ampiamente studiati, secondo l’American Academy of Sleep Medicine, fino al 25% dei bambini può soffrire di insonnia.

Rischi associati ai disturbi del sonno

Difficoltà cognitive: I bambini che non dormono a sufficienza possono presentare difficoltà di attenzione, problemi di memoria e prestazioni scolastiche inferiori. Uno studio di Beebe et al. (2008) ha dimostrato che la privazione del sonno è associata a un aumento dei sintomi di ADHD nei bambini.
Problemi comportamentali: La mancanza di sonno può portare a irritabilità, ansia e comportamenti aggressivi. Uno studio di Sadeh et al. (2004) ha trovato che i bambini con disturbi del sonno avevano maggiori probabilità di sviluppare problemi comportamentali.
Problemi emotivi: I disturbi del sonno sono stati correlati a un aumento dei sintomi di ansia e depressione. Secondo un’analisi condotta da Dewald-Kaufmann et al. (2010) i bambini con insonnia hanno un rischio maggiore di sviluppare disturbi d’ansia.
Impatto sulla salute fisica: La privazione del sonno può influenzare negativamente il sistema immunitario, aumentando il rischio di malattie. I bambini che non dormono a sufficienza possono essere più suscettibili a infezioni e malattie.
Difficoltà relazionali: I problemi di sonno possono influenzare le relazioni sociali dei bambini, rendendoli più isolati e meno in grado di interagire con i pari. Questo può portare a difficoltà nell’inserimento sociale e a sentimenti di solitudine.

Psicologia e psicobiologia della paura

La paura del buio è una delle paure più comuni nei bambini, manifestandosi solitamente durante i primi anni di vita e spesso persiste fino all’età scolare. Questa paura è considerata una parte normale dello sviluppo infantile in quanto i bambini iniziano a sviluppare una comprensione della realtà e a distinguere tra il noto e l’ignoto. Tuttavia, quando la paura del buio diventa eccessiva può portare a disturbi del sonno e influenzare negativamente la qualità della vita del bambino e della famiglia.

Le ricerche indicano che circa il 40% dei bambini in età prescolare e il 30% dei bambini in età scolare sperimentano una forma di paura del buio (Orenstein et al., 2018). Questa paura spesso si manifesta con difficoltà ad addormentarsi, risvegli notturni frequenti ed una resistenza generale al sonno. Le conseguenze di queste paure possono includere stanchezza diurna, difficoltà di concentrazione e problemi comportamentali, creando un ciclo di ansia e stress per il bambino e i genitori.

Comprendere la paura del buio

Le paure notturne, come la paura del buio, sono comuni nei bambini. Queste paure possono manifestarsi in diversi modi, tra cui ansia al momento di andare a letto, richieste di controllare l’armadio o sotto il letto, e difficoltà a rimanere soli.

La paura del buio è una paura evolutiva che può essere ricondotta a risposte biologiche innate. Essa si sviluppa in un periodo critico di sviluppo, quando i bambini iniziano a esplorare il mondo ed a formare una comprensione della realtà. La paura del buio è spesso amplificata da fattori esterni, come storie di paura, film o esperienze negative vissute durante la notte.

Teorie psicologiche

Le teorie psicologiche, come la teoria dell’attaccamento di Bowlby e la teoria dell’apprendimento sociale di Bandura, offrono spunti su come i bambini apprendono e reagiscono alle paure. L’attaccamento sicuro ai genitori fornisce una base di sicurezza e fiducia, mentre l’esposizione a situazioni spaventose senza supporto può aumentare la paura. La teoria dell’apprendimento sociale suggerisce che i bambini possono apprendere paure osservando le reazioni degli adulti.

Quando i bambini si trovano in situazioni di paura, come l’oscurità, tendono a cercare conforto nei genitori o nei caregiver per superare questi momenti di ansia.



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Autore

  • dott.ssa Maria Liberti

    La dott.ssa Maria Liberti è una psicologa esperta con una carriera che si estende dal 2006, dedicandosi alla salute mentale con passione e competenza. Specializzanda in psicologia clinica e psicoterapia, adotta un approccio evidence-based per garantire interventi efficaci e mirati. La sua pratica professionale si concentra su una vasta gamma di problematiche, tra cui disturbi sessuali, disturbi del sonno, difficoltà affettive e relazionali, elaborazione del lutto, ansia e stress. Oltre al lavoro clinico, la dott.ssa Liberti è attivamente coinvolta nella formazione e nell'educazione su tematiche psicologiche, contribuendo alla sensibilizzazione e alla comprensione del benessere mentale. Con un forte impegno verso il miglioramento della qualità della vita dei suoi pazienti, si distingue per la sua empatia e professionalità, creando un ambiente sicuro e di supporto per il trattamento e la crescita personale.

    Visualizza tutti gli articoli Psicologa, Tecnico della Riabilitazione Psichiatrica, Psicodiagnosta Clinico Forense, esperta in Psicologia Giuridica, specializzanda in Psicologia Clinica, consulente del sonno
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