La tecnica della Strange Situation per la valutazione della qualità dell’attaccamento
Le metodologie di valutazione clinica utili ad ottenere conoscenze approfondite sulle caratteristiche auto-organizzative, affettive, cognitive e sociali del bambino e sul sistema interattivo madre/bambino si basano sulla osservazione diretta e sistematica del bambino e delle sue relazioni significative nel contesto di sviluppo e sulle narrazioni fornite dai caregiver.
Attraverso l’osservazione del comportamento del bambino è possibile ottenere dati oggettivi che costituiscono indicatori dello sviluppo e dello stato mentale del bambino.
A partire dalle ricerche sviluppate negli ultimi anni è stato messo in luce come l’esperienza soggettiva dei caregiver e i suoi schemi internalizzati delle relazioni di accudimento, studiati in modo sistematico, abbiano un valore predittivo sulle relazioni future, sullo sviluppo e sull’adattamento del bambino.
Una delle metodiche più utilizzate per valutare la qualità del rapporto tra il bambino e il caregiver è la Strange Situation (Ainsworth).
Questo metodo osservativo di laboratorio si basa sul presupposto che i bambini, nell’età tra i dodici ed i diciotto mesi, dovrebbero usare le loro figure di attaccamento come una base sicura per l’esplorazione di un nuovo ambiente e per cercare conforto e rassicurazione in una situazione stressante .
Le circostanze stressanti della strange situation comprendono la non familiarità della stanza di laboratorio, l’introduzione di una persona estranea e due separazioni dal caregiver di tre minuti ciascuna.
La stanza viene ammobiliata con delle sedie, una per la madre ed una per la persona estranea che raggiungerà la madre ed il bambino, ed attrezzata con giocattoli, lasciando uno spazio libero al centro.
La situazione è creata per destare l’interesse del bambino senza risultare tanto nuova da spaventarlo.
Gli otto episodi sperimentali, della durata di tre minuti ciascuno, sono stati organizzati ordinandoli a partire dalla situazione meno angosciante fino a quella più stressante.
- La madre , accompagnata da un osservatore, porta il bambino nella stanza, poi l’osservatore esce (Dura 30 secondi)
- La madre fa sedere il bambino a terra poi si siede e legge una rivista, il bambino gioca ed esplora l’ambiente; non deve intervenire nel gioco del bambino a meno che non sia lui a chiederlo (Dura tre minuti)
- Entra uno sconosciuto nella stanza, per un minuto resta in silenzio poi per un minuto parla con la madre e nell’ultimo minuto si avvicina al bambino e cerca di interagire con lui mostrandogli un giocattolo (Dura tre minuti)
- La madre esce dalla stanza lasciando la borsa sulla sedia e l’estraneo ad interagire con il bambino da solo . (Dura tre minuti o anche meno). Se il bambino gioca tranquillamente l’estraneo rimane in silenzio, se è inattivo cerca di interessarlo, se è agitato e inconsolabile si abbrevia l’episodio (1ª situazione di stress – basso stress)
- La madre torna e l’estraneo esce , la madre deve fermarsi sulla porta per vedere la reazione spontanea del bambino al suo rientro quindi viene lasciata libera di interagire spontaneamente. Se il bambino è allarmato può consolarlo altrimenti resta lì presente lasciandolo continuare nelle sue attività, (Può durare dai tre minuti in su) . —> si osserva come si comporta il bambino alla riunione con la madre
- La madre esce dalla stanza ed il bambino resta completamente solo. Se la situazione è troppo stressante per il bambino, si interrompe e la madre lo raggiunge. (Dura dai tre minuti in giù).—> si osserva il comportamento del bambino lasciato solo. (2ª situazione di stress – alto stress)
- Lo sconosciuto torna e si avvicina al bambino —> si osserva comportamento alla riunione con lo sconosciuto con la madre ancora assente (Dura dai tre minuti in giù)
- La madre torna fermandosi sulla soglia e aspettando che il bambino attivi una modalità di risposta alla sua presenza; lo sconosciuto se ne va (Dura dai tre minuti in su)—> si osserva comportamento del bambino alla riunione con la madre
Osservando come il bambino reagisce in questa situazione, cioè se è in grado di attivare i comportamenti che normalmente gli permettono di ricevere il conforto e la rassicurazione del caregiver , è stato possibile classificare l’attaccamento del bambino a quel caregiver secondo i seguenti modelli
- modello di attaccamento sicuro (B)
- modello di attaccamento insicuro-evitante (A)
- modello di attaccamento insicuro ambivalente (C)
- modello di attaccamento disorganizzato/disorientato (D) (Main e Solomon 1986, 1990)