EURISTICHE E BIAS DI GIUDIZIO E SCELTA

Euristiche e bias di giudizio e di scelta

Le euristiche sono delle scorciatoie mentali che ci permettono di giungere rapidamente a delle conclusioni con il minimo sforzo cognitivo. Le euristiche funzionano correttamente in molti ambiti della vita e permettono di formulare dei giudizi o delle scelte appropriate, ma in alcuni casi esse producono delle distorsioni sistematiche o Bias.

I bias cognitivi sono degli errori di pensiero direttamente conseguenti ad una cattiva applicazione delle euristiche. Essi sono spesso basati su percezioni errate o pregiudizi, che vengono utilizzati per prendere decisioni, generare opinioni o esprimere giudizi in modo veloce e con poco sforzo cognitivo. Infatti, i bias non sono soggetti a critica o valutazione, e per questo possono portare a giudizi distorti.

euristiche e bias cognitivi



ORIGINE DEL CONCETTO

Due pionieri nel campo della ricerca sulle euristiche e sui bias cognitivi sono gli autori Tversky e Kahneman, che negli anni ’70 e ’80 hanno condotto numerose ricerche con l’obiettivo di analizzare in che modo gli esseri umani prendono decisioni in contesti di incertezza o risorse limitate. Secondo i due autori le euristiche e i bias vengono applicati automaticamente e non intenzionalmente, sono cioè degli automatismi del pensiero. Kahneman e colleghi hanno recentemente ipotizzato la teoria secondo cui le euristiche funzionino grazie ad un processo definito sostituzione dell’attributo: ovvero un attributo difficile da stimare/giudicare viene rapidamente, automaticamente e non consapevolmente sostituito con un attributo più semplice da stimare/giudicare.

DIFFERENZA TRA EURISTICHE DI GIUDIZIO ED EURISTICHE DI SCELTA

Il giudizio si riferisce al processo di valutazione di informazioni, opzioni o situazioni al fine di formulare un’opinione o una decisione. Tramite il giudizio la persona valuta la pertinenza, l’affidabilità o l’importanza delle informazioni disponibili prima di prendere una decisione. Il giudizio implica di: prevedere le possibili conseguenze di una situazione, stimare la probabilità di un evento (ad esempio di superare o fallire un test), valutare soggettivamente le caratteristiche di un’opzione (ad esempio il salario per un lavoro). Esso può essere influenzato da diversi fattori, quali: le percezioni personali, le esperienze passate, le emozioni, le informazioni maggiormente salienti, le priorità individuali, ecc…

La scelta è il processo di selezione di un’opzione tra diverse alternative disponibili. Anche la scelta può essere influenzata da numerosi fattori, tra cui: il giudizio, le preferenze personali, i vincoli esterni, il contesto in cui si prende la decisione, le conseguenze previste per le diverse opzioni, il numero di opzioni, aspetti legati alle aspettative sociali, ecc…

Per chiarire la differenza tra questi due processi è possibile fare un esempio: se un individuo deve acquistare una casa, prima di tutto effettuerà un giudizio delle singole case (prenderà in considerazione il costo, il quartiere in cui si trova, se soddisfa i suoi gusti personali, le sensazioni che gli suscita, ecc…), dopodiché metterà a confronto le valutazioni delle diverse opzioni per sceglierne una.

Spesso nella quotidianità può capitare di trovarsi in situazioni in cui bisogna effettuare un giudizio o una scelta ma purtroppo abbiamo un tempo limitato, oppure un’eccessiva gamma di opzioni davanti o una conoscenza limitata delle informazioni, quindi per effettuare quel giudizio/scelta in maniera rapida e più semplice possibile ci affidiamo all’utilizzo delle euristiche di giudizio e scelta (in maniera per lo più inconsapevole). Da queste però, in alcuni casi, nascono degli errori di valutazione: i bias.

ALCUNI ESEMPI DI EURISTICHE DI GIUDIZIO

Alcuni esempi di euristiche di giudizio sono:

  • L’euristica dell’ancoraggio e aggiustamento – può determinare un bias dell’ancoraggio: una tendenza ad ancorarsi o fissarsi ad un certo elemento/informazione che useremo come metodo di giudizio e di paragone per tutte le altre informazioni. Ad esempio, questo bias può comparire durante una trattativa in cui una persona potrebbe fare una proposta iniziale molto alta o bassa, influenzando così il punto di partenza per il resto della discussione.
  • L’euristica della disponibilità – può determinare un bias della disponibilità: le persone formulano giudizi e valutano la veridicità di un’informazione sulla base degli esempi e delle informazioni che sono più disponibili e più facilmente vengono richiamati alla memoria.
  • L’euristica della rappresentatività – può determinare un bias della rappresentatività: le persone tendono a effettuare giudizi basati su schemi o stereotipi preesistenti, ci si sofferma sulle opzioni/informazioni più rappresentative.
  • L’euristica della conferma – può determinare un bias di conferma: le persone tendono a cercare, interpretare e ricordare le informazioni in modo da confermare le loro convinzioni preesistenti.
  • L’euristica dell’overconfidence può determinare un overconfidence bias: tendenza ad avere un’eccessiva fiducia nelle proprie capacità, nelle proprie conoscenze e nei propri giudizi. Un esempio potrebbe essere quello di una studentessa che sopravvaluta le proprie conoscenze e le proprie abilità nel superare un esame e di conseguenza non dedica abbastanza ore allo studio, convinta di riuscire a superarlo comunque, ma alla fine viene bocciata.
  • L’euristica dell’ottimismo – può determinare un bias di sopravvalutazione dell’ottimismo: le persone tendono a sopravvalutare la probabilità di eventi positivi e a sottostimare la probabilità di eventi negativi rispetto alla realtà oggettiva. Un esempio è quello di un individuo che sottovaluta i rischi associati a un investimento finanziario rischioso, credendo erroneamente che avrà successo.




ALCUNI ESEMPI DI EURISTICHE DI SCELTA

Alcuni esempi di euristiche di scelta invece sono:

  • L’euristica del riconoscimento può determinare un bias del riconoscimento: tendenza a scegliere l’opzione conosciuta o più familiare rispetto a quelle sconosciute. Ad esempio, se siamo in un supermercato e dobbiamo scegliere un prodotto tra vari marchi, potremmo optare per quello che riconosciamo dal packaging o dal nome, anche se non abbiamo esperienza diretta con quel particolare prodotto.
  • L’euristica dell’affettività – può determinare un bias dell’affettività: tendenza a scegliere un’opzione piuttosto che un’altra sulla base di una valutazione affettiva, delle emozioni, piuttosto che su una valutazione razionale delle informazioni disponibili. Ad esempio, un individuo che dovendo scegliere in quale ristorante andare a cena con gli amici, sceglie di andare in un ristorante più costoso e più lontano degli altri perché leggendo delle recensioni simpatiche e divertenti gli vengono suscitate emozioni più positive.
  • L’euristica del prendi la prima – può determinare un bias del “prendi la prima” o effetto della prima opzione: tendenza a scegliere la prima opzione generata o presentata. Ad esempio, un individuo al supermercato potrebbe trovarsi davanti a uno scaffale pieno di diversi tipi di salse di pomodoro e non sapendo quale scegliere potrebbe optare per la prima opzione individuata, nonostante non fosse il marchio di migliore qualità o quello più economico o quello che rispecchiava di più i suoi gusti. Quindi invece di valutare le opzioni con razionalità sceglie la prima opzione che aveva visto, per comodità o per evitare di dedicare troppo tempo alla scelta.
  • L’euristica della soddisfazione – può determinare un bias della soddisfazione: tendenza a scegliere l’opzione che soddisfa un certo criterio minimo piuttosto che cercare la migliore opzione possibile. Questo può portare a una tendenza a optare per la prima opzione che sembra abbastanza buona invece di cercare ulteriori alternative migliori.
  • L’euristica dell’effetto di status quo – può determinare un bias dello “status quo” o resistenza al cambiamento: tendenza a mantenere le cose così come sono per paura del cambiamento.

Le conoscenze sulle euristiche e sui bias di scelta e giudizio vengono applicate in diversi contesti, inclusi quelli finanziari, sanitari, politici e organizzativi. Ad esempio, i professionisti del marketing possono utilizzare le conoscenze su queste tendenze cognitive per influenzare il comportamento del consumatore, mentre i politici possono utilizzare queste tecniche per istituire delle campagne politiche più efficaci.

Quindi, è importante essere consapevoli dell’esistenza di euristiche e bias di scelta e giudizio per cercare di mitigarne gli effetti e ciò può avvenire tramite l’adozione di strategie che ci permettono di prendere decisioni più razionali, quali: la ricerca di informazioni che vanno al di là di quelle più facilmente e immediatamente disponibili, l’esame critico delle proprie convinzioni, l’apertura alle opinioni alternative, eccetera…

In definitiva, le euristiche e i bias di scelta e giudizio sono fenomeni complessi che influenzano significativamente il modo in cui le persone prendono decisioni e valutano le informazioni.

Comprendere questi concetti è fondamentale per migliorare la qualità delle decisioni e promuovere una maggiore consapevolezza e razionalità nel processo decisionale.



Bibliografia

Amos Tversky, D. Kahneman (1974) – Judgment Under Uncertainty: Heuristics And Biases

Tversky, D. Kahneman (1983) – Extensional Versus Intuitive Reasoning: The Conjunction Fallacy In Probability Judgment

Martie G. Haselton, Andrew Galperin (2011) – Error Management and the Evolution of Cognitive Bias

Kahneman D, TverskyA., (1996), On the reality of cognitive illusions, Psychol Review

TverskyA, Kahneman D., (1981), The framing of decisions and the psychology of choice, in Science

Kahneman D., TverskyA., (1979), Prospect theory: An analysis of decision under risk, Econometrica, 47



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