Cos’è la oniomania

Sono davvero molte le persone che ogni giorno non riescono a rinunciare all’idea di effettuare nuovi acquisti. E purtroppo quella che a molti sembra semplicemente voglia di comprare ecco che in realtà è un vero e proprio disturbo che ha un nome ben preciso ovvero Oniomania. Ma esattamente, cos’è la oniomania, come fare a riconoscere questo disturbo e come intervenire? Nei paragrafi di seguito provvederemo nel rispondere a tali domande.




Cos’è la Oniomania

Fare shopping piace a tutti, o almeno alla maggior parte delle persone. Ma per alcuni rappresenta una vera e propria ossessione. In questi casi si parla di shopping compulsivo e il termine specifico utilizzato per indicare tale patologia è oniomania, parola che deriva dal greco “onios” che significa esattamente “in vendita” e da “mania” che invece significa “follia“. A riconoscere questa sindrome per la prima volta è stato nello specifico Emil Kraepelin, celebre psichiatra che ha iniziato a parlarne circa un secolo fa.

Ma esattamente cos’è la oniomania o shopping compulsivo?

La risposta è semplice in quanto questa è l’espressione utilizzata per indicare il desiderio irrefrenabile di effettuare degli acquisti, anche quando si riconosce di non avere particolarmente bisogno di ciò che si desidera acquistare.

Solitamente chi soffre di oniomania tende ad effettuare degli acquisti ripetutamente con uno specifico obiettivo ovvero quello di eliminare della propria vita delle brutte sensazioni. Ma quello di cui molte persone che soffrono di shopping compulsivo non si rendono conto è che proprio questi continui acquisti potrebbero gravare non solo sulle loro finanze ma anche nei rapporti con altre persone.

Molto importante è precisare che si tratta di un disturbo, molto diffuso, ma non di una patologia. Infatti l’oniomania non fa parte del Manuale Diagnostico e Statistico dei disturbi mentali.

Nonostante ciò può comunque comportare la comparsa di determinati problemi nella vita della persona che ne soffre.

shopping compulsivo

Come riconoscere l’Oniomania, quali sono i sintomi e quali le cause

Come fare per riconoscere l’oniomania? Quali sono i sintomi a cui prestare attenzione? Queste sono sicuramente alcune delle domande che ti starai ponendo in questo momento. Prima di tutto occorre precisare che, sebbene siano maggiormente a rischio, non sono solamente le donne a soffrire di tale disturbo e soprattutto ciò non avviene solamente nei Paesi ad alto reddito. Sono infatti davvero tantissime, e in diversi Paesi del mondo, le persone che trascorrono il loro tempo effettuando continuamente acquisti, anche di prodotti non necessari, e talvolta anche superando quelle che sono le proprie possibilità economiche. Il disturbo interessa prevalentemente soggetti che si trovano in una fascia d’età fra i 30 e i 40 anni

Ma, come riconoscere tale disturbo? Una studiosa di nome S.L. McElroy ha definito lo shopping compulsivo un comportamento assolutamente incontrollabile e angosciante. Un comportamento che può comportare la comparsa di problemi non solo finanziari ma anche sociali.

E ancora, secondo quanto emerso da alcuni studi sembrerebbe che le persone che soffrono di oniomania tendono a sviluppare una certa ansia e preoccupazione su come spendere i soldi e cosa comprare.



Ma, cosa provoca la comparsa di questo disturbo? Quali sono le cause dell’oniomania?

In realtà dare una risposta certa e definitiva non è possibile in quanto al momento sono ancora in corso degli studi di approfondimento sull’argomento. Ma stando a quanto emerso dal lavoro svolto da alcuni psicologi sembrerebbe che coloro che soffrono di shopping compulsivo non riescano a controllare questo comportamento proprio a causa della loro personalità.

Di solito le persone che soffrono di tale disturbo non solo hanno una bassa autostima ma riescono anche a lasciarsi influenzare con molta facilità. E ancora, coloro che soffrono di shopping compulsivo di solito trascorrono da soli gran parte del tempo e questo rappresenta un modo per rimanere in contatto con altre persone.

Un strumento impiegato per diagnosticare il disturbo dello shopping compulsivo è la Bergen Shopping Addiction Scale, nota anche come BSAS (Andreassen, Griffiths, Pallesen, Bilder, Torsheim & Aboujaoude, 2015), una scala progettata appositamente per cogliere le molteplici sfaccettature attraverso cui le persone si dedicano agli acquisti, efficace sia nell’ambito degli acquisti online che in quelli tradizionali. Recentemente è stata sviluppata una scala specifica per il shopping online, denominata Online Shopping Addiction Scale (Zhao, Tian & Xin, 2017).

Come intervenire per ridurre il problema

depressione-psicoterapia

Una volta riconosciuto il problema occorre intervenire per evitare che lo shopping compulsivo possa influire ancora più in maniera negativa sulla propria vita. Ma, come fare?

Un’ottima soluzione potrebbe essere quella di ricorrere alla psicoterapia cognitivo comportamentale che è efficace nel trattamento delle dipendenze comportamentali ed ai trattamenti basati sulla mindfulness

Ad esempio potrebbe essere importante riuscire a riflettere sul gesto legato all’acquisto, su quello che è il suo significato. Stiamo quindi parlando di vere e proprie tecniche di automonitoraggio che potrebbero rivelarsi di grande aiuto.

In alcuni casi può essere utile associare la psicoterapia ad un idoneo trattamento farmacologico, solitamente comprendente psicofarmaci della classe degli antidepressivi, degli stabilizzatori dell’umore e degli ansiolitici



Cosa provoca lo shopping alla nostra mente

Lo sviluppo del web e della tecnologia hanno contribuito a rendere lo shopping sempre più semplice e veloce. Soprattutto grazie allo sviluppo di app per dispositivi mobile grazie alle quali basta un semplice click per acquistare un prodotto e riceverlo direttamente a casa.

Ma, qual è l’effetto dello shopping sulla nostra mente? Cosa accade alla mente quando sopraggiunge la tentazione di comprare qualcosa di cui però non abbiamo bisogno?

Stando a quanto dichiarato da alcuni ricercatori il nostro cervello quando viene effettuato un acquisto come per altri comportamenti gratificanti rilascia dopamina e serotonina grazie alle quali si avverte una sensazione di piacere che porta a ripetere lo stesso comportamento. Alterazioni nella produzione di questi neuromediatori può generare difficoltà nel controllo degli impulsi, come accade in altre dipendenze ed in particolare in quelle che vengono definite “dipendenze comportamentali”, come ad esempio il gioco d’azzardo patologico, il disturbo da gaming online, la dipendenza da internet, la dipendenza da social network, la vigoressia, la dipendenza da lavoro e la sex addiction.

DISTURBI DA ADDICTION

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