FRANCO BASAGLIA : biografia

FRANCO BASAGLIA : biografia

Basaglia

Franco Basaglia è nato a Venezia l’11 marzo del 1924. Dopo tredici anni di lavoro all’università di Padova, nel 1961 aveva vinto il concorso di direttore nell’ospedale psichiatrico di Gorizia, dove avviò l’esperienza di apertura del manicomio divenuta nota attraverso due libri, Che cos’è la psichiatria? (Einaudi 1967) e L’istituzione negata (Einaudi 1968), che ebbe un impatto straordinario: otto edizioni di cui due nel corso del ‘68, sessantamila copie vendute in Italia di cui cinquantamila dal ’68 al ’72, premio Viareggio per la saggistica, rapidamente tradotto in francese, tedesco, olandese, finlandese. Nello stesso anno uscì un altro libro di grande successo, Morire di classe. La condizione manicomiale fotografata da Carla Cerati e Gianni Berengo Gardin (Einaudi) che Basaglia aveva curato con Franca Ongaro (1928 –2005), sua moglie dal 1953 e collaboratrice nel gruppo di Gorizia. Con lei Basaglia scriverà gran parte dei lavori degli anni successivi e condividerà l’impegno nei movimenti degli anni ’70.

Nel 1969 Basaglia fu invitato come visiting professor al Community Mental Health Centre del Maimonides Hospital di New York, e da quella esperienza scrisse Lettera da New York. Il malato artificiale (Einaudi 1969) e La maggioranza deviante (Einaudi, 1971). Per un anno, nel 1970, diresse l’ospedale psichiatrico di Parma, ma l’esperienza si chiuse tra difficoltà burocratiche e dissidi politici, e alla fine dell’anno successivo andò a dirigere l’ospedale di Trieste, dove riuscì a portare avanti il progetto di chiudere il manicomio e di dare vita a un nuovo sistema di servizi di salute mentale.

Negli anni di Trieste Basaglia scrisse molti saggi e una ricerca collettiva, Crimini di pace, cui partecipano tra gli altri Michel Foucault, Erving Goffman, Ronald Laing, Noam Chomsky e Robert Castel e che testimonia dell’ampiezza del suo impegno intellettuale, in una fase in cui anche anima il movimento di Psichiatria democratica e il Réseau, la rete europea di psichiatria alternativa. Il 13 maggio del 1978 il parlamento approvò la riforma psichiatrica, nota come “legge 180” anche sei mesi dopo viene inserita negli articoli 33, 34, 35 e 64 della legge di riforma sanitaria n.833. Basaglia era a Berlino, in uno dei suoi numerosi viaggi, quando si sentì male la prima volta, dopo una conferenza nell’aula magna della Freie Universitaet. Erano i segni della malattia che lo porterà alla morte il 29 agosto nella sua casa di Venezia. 


I suoi Scritti sono stati raccolti da Franca Ongaro e pubblicati in due volumi da Einaudi nel 1981 e ’82. Attualmente è in libreria una nuova antologia, L’utopia della realtà (Einaudi, 327 pagine, 22 E) che contiene saggi dal 1964 al 1979 con un inedito in Italia, Condotte perturbate. Le funzioni delle relazioni sociali, scritto con Franca Ongaro su commissione di Jean Piaget che curava, per la Encyclopédie de la Pléiade, il volume Psychologie in cui il testo è uscito nel 1987.

L’antologia include anche la bibliografia completa delle opere di Basaglia, una presentazione di Franca Ongaro e una introduzione di Maria Grazia Giannichedda, L’utopia della realtà. Franco Basaglia e l’impresa della sua vita


Negli ultimi anni sono stati riediti diversi testi di Basaglia: Che cos’è la psichiatria? (Baldini e Castoldi 1997), L’istituzione negata (Baldini e Castoldi 1998), Morire di classe. La condizione manicomiale fotografata da Carla Cerati e Gianni Berengo Gardin (Edizioni Gruppo Abele, 1998), e una nuova edizione di Conferenze brasiliane (Raffaello Cortina, 2000) con quattro conferenze inedite. Nel 2001 è stata pubblicata la monografia Franco Basaglia di Mario Colucci e Pierangelo Di Vittorio (Bruno Mondadori) e nel 2004 il saggio di Nico Pitrelli L’uomo che restituì la parola ai matti. Franco Basaglia, la comunicazione e la fine dei manicomi (Editori Riuniti).

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