RACCOMANDAZIONI DEL CNOP SULLE PRESTAZIONI PSICOLOGICHE ATTRAVERSO TECNOLOGIE DI COMUNICAZIONE A DISTANZA

Premessa
Lo sviluppo delle tecnologie di comunicazione a distanza e la loro rapida diffusione
hanno aperto anche agli psicologi la possibilità di una loro utilizzazione non solo a fini di
informazione o di pubblicità, ma per fornire prestazioni professionali.
Per conoscere meglio la realtà italiana dell’offerta di servizi psicologici on line, il
CNOP ha commissionato una ricerca, che si è svolta dall’ottobre 2012 al maggio 2013,
dalla quale sono emerse delle risultanze significative, che possono essere così sintetizzate:
a. L’offerta psicologica on line appare come un fenomeno in costante trasformazione,
che tende ad aumentare di volume, a strutturarsi in forme meglio organizzate
(network ai quali aderiscono più professionisti, siti più curati…), a rispondere più
adeguatamente ai criteri dei motori di ricerca (parole chiave, etichette…).
b. Su 10.260 link (richiamati attraverso la check list delle parole chiave a contenuto
psicologico) circa la metà indirizzano a siti che forniscono servizi psicologici on
line.
c. Su 1.947 siti analizzati, quelli che forniscono effettivamente servizi psicologici on
line sono risultati 270: 134 gestiti da professionisti autonomi, 47 da professionisti
associati, 93 da network/associazioni.
d. La tipologia prevalente di prestazione è quella della consulenza: consulenza
psicologica via e-mail con livelli diversificati di risposta (dall’informazione gratuita
alla risposta ‘personalizzata’, con possibilità di usufruire di ulteriori scambi e-mail);
consulenza psicologica tramite video-conferenza o audio conferenza (via Skype o
Msn); consulenza psicologica tramite telefono; consulenza psicologica via chat
(strumento ibrido che permette di utilizzare o meno la webcam, ma di comunicare
per iscritto in tempo reale); consulenza psicologica per “pacchetti preconfezionati”
(video, audio o libri, su aspetti specifici, offerti a pagamento).
e. Alcuni professionisti si spingono su tutte le frontiere dicomunicazione possibili.
Sono stati individuati ideatori di “app” per smartphone di matrice psicologica e
professionisti che forniscono consulenza via WhatsApp (applicazione molto
popolare tra i giovani per scambiarsi messaggi, una modalità tra la chat e l’sms).
f. In circa la metà dei casi di siti che promuovono servizi psicologici le prestazioni
sono offerte a titolo gratuito.
g. Tra i servizi a pagamento, estratti dai siti in cui sono indicate le tariffe, lo
strumento più utilizzato in assoluto è Skype, con un costo che va da 20 euro(tariffa
più bassa) a 90 euro (tariffa più alta). Il costo di una consulenza via email va dai 15
agli 80 euro.
h. Non è sempre facile l’identificazione dei professionisti. Dai 270 siti individuati dalla
ricerca è stato possibile estrarre 544 nominativi, dei quali solo 47 non risultano
iscritti all’Albo.
Questi dati confermano che il fenomeno delle prestazioni psicologiche attraverso
tecnologie di comunicazione a distanza è un fenomeno che anche in Italia si sta
manifestando con quelle caratteristiche di novità, di mobilità, di rapida trasformazione
tipiche del contesto informatico; comincia ad essere oggetto di sperimentazione, di
osservazione e di ricerca per una serie di ragioni che interessano non solo la scienza
psicologica, ma l’esercizio stesso della professione; solleva numerosi interrogativi di
natura metodologica e deontologica, che è opportuno raccogliere e valutare perché
interessano la psicologia e le ricadute professionali che ne derivano.
In attesa di una documentazione più ampia e di una letteratura scientifica più
significativa, si ritiene opportuno fornire delle indicazioni che orientino la pratica
professionale di quanti ne prevedono l’utilizzazione.
- I principi etici e le norme del Codice Deontologico si applicano anche nei casi in cui
le prestazioni vengono effettuate con il supporto di tecnologie di comunicazione a
distanza (cfr. art 1 del Codice Deontologico). Tali principi e norme debbono essere
esplicitati attraverso documenti presenti sul sito o sulla piattaforma del
professionista che eroga la prestazione - Lo sviluppo delle tecnologie di comunicazione a distanza consente interventi di ehealt di carattere psicologico. Tali contesti applicativi, per la complessità e la
specificità che li caratterizza, richiedono al professionista la disponibilità di
tecnologie adeguate e il possesso di particolari competenze nel loro uso. - Lo psicologo che si serve di tecnologie elettroniche per la comunicazione a distanza
è tenuto a utilizzare sistemi hardware e software che prevedano efficienti sistemi di
protezione dei dati. - Lo psicologo che si avvale di tali tecnologie deve fornire informazioni appropriate
sulla propria identità, iscrizione all’Ordine, titoli professionali, indirizzo di Posta
Elettronica Certificata e gli estremi della polizza di R.C. professionale. - Nell’ambito delle prestazioni on line, lo psicologo di norma identifica l’utente,
acquisisce l’autorizzazione al trattamento dei dati personali e il consenso informato
riguardo alle prestazioni offerte. - Nell’ambito delle attività cliniche (quali la psicoterapia, la psicodiagnosi…)
l’instaurazione di un rapporto diretto, di persona, è condizione indispensabile per
un eventuale successivo utilizzo dei dispositivi di comunicazione a distanza. - Per la custodia dei dati e delle informazioni si applicano le norme previste dalla
normativa vigente. - Lo psicologo che offre prestazioni via Internet comunica al proprio Ordine
l’indirizzo web presso il quale svolge tale attività, la tipologia di strumentazione
software e la tipologia di media utilizzati. - Considerati lo sviluppo delle prestazioni psicologiche a distanza e la loro
complessità, spetta a ciascun Ordine territoriale tenere un registro degli iscritti che
svolgono tali prestazioni. - Gli Ordini territoriali, in collaborazione con l’Osservatorio sulla deontologia del
CNOP, si impegnano a monitorare le attività psicologiche a distanza per verificarne
l’appropriatezza sul piano deontologico.
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