Binge Eating Disorder – BED

binge eating disorder BED

Binge Eating Disorder – BED

Entrato a far parte dei Disturbi della nutrizione e della alimentazione solo nel DSM-5, il Disturbo da Binge-eating è caratterizzato da abbuffate almeno 1 volta alla settimana per 3 mesi, non seguite da condotte di eliminazione o di controllo del peso di alcun tipo.

Un’altra differenza con la Bulimia nervosa è rappresentata dal minore interesse mostrato nei confronti del peso e della forma del corpo. L’assenza di controllo del peso sbilancia questo disturbo tutto sul versante dell’impulsività alimentare, rendendolo in qualche modo diverso dagli altri disturbi alimentari.

Gli episodi di abbuffate compulsive sono associati ad almeno tre dei seguenti caratteri:

  • Mangiare molto più rapidamente del normale;
  • Mangiare fino ad avere una sensazione dolorosa;
  • Mangiare grandi quantità di cibo pur non sentendo fame;
  • Mangiare in solitudine a causa dell’imbarazzo per le quantità di cibo ingerite;
  • Provare disgusto di sé, intensa colpa o disagio dopo aver mangiato troppo.

L’obesità causata dall’alimentazione incontrollata ha spesso una funzione: per alcuni è un mezzo di difesa, un muro oltre il quale è difficile andare, rappresenta quindi una sorta di barriera protettiva per il soggetto, che si sente così più al riparo dagli altri. Spesso un corpo grasso e poco attraente viene, infatti, evitato, mettendo al riparo la persona da aspetti legati alla sfera relazionale e sessuale.

In altri casi il cibo viene usato per colmare un vuoto, per riempirsi e sentire di esistere, attraverso di esso ci si può finalmente sentire “una persona di peso” che ha una posizione e un ruolo, che grazie alla sua massa enorme finalmente viene vista dagli altri. Ancora, il cibo può essere usato come strumento di autoaggressione, di punizione: l’iperalimentazione suscita fantasie distruttive, si mangia fino a voler scoppiare e stare male.

A prescindere dalla funzione che il “grasso” ricopre, di solito chi soffre di binge eating disorder si definisce “perdente” e non ha stima di sé, all’interno della propria famiglia è etichettato e si percepisce come fallito e succube, davanti alle sfide della vita preferisce scegliere la resa, le emozioni che lo caratterizzano sono la vergogna e l’inadeguatezza (Ugazio, 2012).

La letteratura esistente ha ben evidenziato, con riferimento al mantenimento dell‘obesità, l’associazione tra emozioni negative ed episodi di abbuffate compulsive. Il modello della regolazione emotiva postula che questa associazione rappresenta una relazione funzionale in cui l’episodio di binge eating è innescato da alti livelli di emozioni negative e, al tempo stesso, ha la funzione di mitigarne gli effetti.

L’abbuffata compulsiva è la strategia principalmente utilizzata nella riduzione e regolazione degli stati emotivi non desiderabili, in particolare sembrerebbe funzionale ad evitare o ridurre sensi di colpa nel breve periodo, piuttosto che emozioni di paura, ostilità o tristezza (Berge et al., 2015).

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