Solitudine e abuso di droghe in adolescenza

Solitudine e abuso di droghe in adolescenza

Iniziamo introducendo due processi fondamentali dell’adolescenza: la SEPARAZIONE e l’INDIVIDUAZIONE.

La letteratura considera i processi di separazione e individuazione come uno dei principali compiti evolutivi dell’adolescenza. Uno dei risultati più rilevanti di questi processi è il raggiungimento dell’autonomia emotiva, cioè la rinuncia alla dipendenza dalle figure genitoriali.

solitudine in adolescenza

Da un lato questa rinuncia rende possibile la maturazione dell’individuo, dall’altro la separazione implica un senso di perdita e di sofferenza sul piano psicologico, con conseguente senso di solitudine. Tutti gli adolescenti quindi, una volta raggiunta questa fase, devono andare in contro a questi processi e a questi sentimenti.




L’adolescenza è un periodo a rischio per la messa in atto di comportamenti problematici, per l’insorgenza di varie forme di dipendenza e per l’abuso di sostanze psicotrope. Tali condotte infatti denotano una maggiore prevalenza durante il periodo adolescenziale rispetto alle fasi evolutive precedenti.

Probabilmente l’adolescente trova nell’uso delle sostanze un modo per compensare ai propri sentimenti di inadeguatezza e una modalità disfunzionale per rispondere alle richieste dell’ambiente sociale che lo circonda.

Dal momento che il ragazzo o la ragazza sta affrontando un processo di separazione dalle figure genitoriali, di costruzione di una propria identità come individuo indipendente e magari anche un momento di divergenze, di dissonanza e distacco dalla famiglia (infatti in questa fase gli adolescenti tendono a scontrarsi molto di più coi genitori), la percezione di mancato calore famigliare può condurre il giovane a distaccarsi in modo esasperato mettendo in atto condotte autolesive come l’uso di sostanze, sostituendo di fatto una dipendenza relazionale (tipica del periodo infantile) con un altro tipo di dipendenza. Ovviamente non è sempre cosi, esistono dei fattori di rischio e dei fattori protettivi.

Ad esempio, è stato dimostrato che gli adolescenti che fanno parte di un ambiente familiare coeso, aperto, accettante, supportivo e in cui i genitori hanno legami più stretti con i propri figli, sono meno inclini ad abusare di sostanze.

Quindi questi due processi fondamentali nello sviluppo: la SEPARAZIONE e l’INDIVIDUAZIONE, hanno come risultato il raggiungimento dell’AUTONOMIA EMOTIVA (ovvero l’indipendenza delle figure genitoriali), però sono accompagnati anche dal sentimento di SOLITUDINE, il quale può favorire l’abuso di sostanze in questa particolare fascia d’età.

L’autonomia emotiva è un costrutto articolato su 4 dimensioni:

  • la non-dipendenza dai genitori: implica la capacità di fare affidamento sulle proprie risorse nella soluzione di un problema
  • l’individuazione: rimanda alla possibilità di sapersi gestire e di percepirsi come persone autonome
  • la percezione dei genitori come persone: comporta la considerazione di questi al di là del loro ruolo genitoriale
  • la deidealizzazione: implica la capacità di abbandonare le percezioni infantili dei genitori

È stato dimostrato che esiste una relazione positiva tra l’autonomia emotiva e gli esiti evolutivi favorevoli. Infatti una buona e crescente autonomia emotiva favorisce il rafforzamento della sicurezza di sé, una maggiore resistenza alle pressioni dei coetanei e un sano sviluppo di identità.

L’autonomia emotiva inoltre rappresenta un fattore protettivo in situazioni familiari stressanti e appare più favorevole in situazioni familiari più supportive.

Il senso di solitudine può comparire sia durante il processo di SEPARAZIONE che durante il processo di INDIVIDUAZIONE.

Il primo processo comporta una certa quota di dolore dovuta all’esperienza della separazione, dell’allontanamento psicologico dalle figure genitoriali. L’individuo può sperimentare sentimenti di isolamento, di distacco, di mancanza di supporto e appunto di solitudine.

Questo sentimento può comparire anche nel secondo processo, dal momento che nella fase di individuazione di un proprio sé, di una propria identità e di ricerca di autonomia, il giovane può ritrovarsi a richiedere dei momenti per sé stesso, può ricercare solitudine, intesa come una sorta di ritiro strategico. Questo accade affinché lui possa guardarsi interiormente, riflettere sulle proprie esperienze, sui cambiamenti in atto, su chi è, su squali siano i suoi obiettivi e desideri affinché possa costruirsi una propria identità coerente e stabile.

Tuttavia, per quanto la solitudine sembri accompagnare l’adolescenza, non tutti i giovani sono in grado di tollerare i vissuti emotivi ad essa connessi e di trasformarli in un’opportunità di crescita, orientandosi verso traiettorie evolutive più funzionali.

L’abuso di sostanze, secondo molti studi, è fortemente correlato a sentimenti di solitudine.

Oggigiorno la droga viene usata dai ragazzi come autoterapia contro angoscia, solitudine e noia.

Il sentimento di solitudine, la mancata percezione di supporto sociale, l’assenza di amici sono fattori che possono favorire la condizione di abuso. Il giovane che percepisce di trovarsi in una condizione di isolamento è maggiormente spinto a provare le sostanze stupefacenti per sentirsi meglio, per avere sollievo, una distrazione, per “evadere” dai problemi della propria realtà.

È stato dimostrato che nei ragazzi che fanno uso assiduo di droghe il sentimento di solitudine nei confronti dei genitori tende ad aumentare, mentre quello nei confronti dei pari, grazie al consolidarsi di relazioni significative coi coetanei, diminuisce. Il che tende a rafforzare l’abitudine di abusare di sostanze. Questo accade perché, essendo i genitori naturalmente contrari all’uso di droghe, il fatto di abusarne spinge il giovane ad avere segreti con loro, a sentirsi incompreso, a sentirsi giudicato e porta a un allontanamento sempre maggiore. Parallelamente invece il ragazzo o la ragazza che precedentemente si sentivano soli e incompresi, entrando a far parte di questo nuovo mondo, conoscono nuove persone che condividono la loro stessa situazione e le loro stesse problematiche, quindi tutto ad un tratto si sentono compresi, accolti e ascoltati, stringono nuove amicizie e hanno interazioni e rapporti sociali. Di conseguenza, sommando l’appagamento derivato dal sentirsi finalmente parte di un gruppo che ti accoglie e ti capisce, all’effetto psicoattivo che queste sostanze hanno sull’individuo, che già di per sé crea dipendenza, il risultato è il rafforzamento del comportamento di abuso di sostanze.

Quali sono le conseguenze dovute all’abuso di sostanze stupefacenti?

Tutte le sostanze psicoattive, agendo su un substrato in crescita, possono influire sul funzionamento cerebrale e gli effetti sembrano essere tanto più gravi e significativi quanto più precoce è l’età in cui si incomincia ad usare e abusare di queste sostanze.

Gli adolescenti sono vulnerabili agli effetti provocati dall’uso di sostanze e corrono un rischio più alto di sviluppare conseguenze a lungo termine, come disturbi mentali, scarsi risultati scolastici, un disturbo da uso di sostanze.

Dal punto di vista anatomo-funzionale l’uso prolungato di sostanze può danneggiare il funzionamento e la struttura cerebrale in vari modi, ad esempio:

  • Riduce la capacità di controllo volontario dei movimenti e la coordinazione motoria (influendo sull’attività del cervelletto e gangli di base)
  • Riduce la capacità di regolazione emotiva e di controllo dei comportamenti associati all’espressione delle emozioni (influendo sull’amigdala) : alcune sostanze potrebbero aumentare la frequenza e l’intensità delle emozioni come rabbia/aggressività o diminuirne altre come la paura
  • Riduce la capacità di attenzione, memoria e apprendimento (influendo sull’ ippocampo) : l’uso prolungato delle sostanze spesso compromette la capacità di codificare informazioni, immagazzinare in memoria e ricordarle.
  • Riduce la capacità di giudizio e decisionalità (influendo sulla corteccia pre frontale) : l’uso prolungato delle sostanze spesso compromette la capacità di autocontrollarsi (inibire gli impulsi) e valutare i potenziali esiti negativi delle decisioni

Quali sono i comportamenti che segnalano l’abuso di sostanze?

Accorgersi se un adolescente abusa di sostanze stupefacenti non è sempre facile e immediato perché le droghe hanno effetti brevi, vissuti al momento dell’assunzione o nell’arco di breve tempo dall’assunzione.

Gli effetti delle droghe variano da sostanza a sostanza, ciò che si può osservare dal punto di vista fisico molto spesso è stanchezza, bisogno di risposo fuori dal comune, difficoltà a mantenere la concentrazione, irritabilità e aggressività, comportamento sospetto, evitante, tendenza a isolarsi e ritirarsi. Per quanto riguarda le abitudini invece possono esserci cambiamenti nel rendimento scolastico, cambio di abitudini giornaliere, cambiamenti delle amicizie, cambiamenti nelle abitudini alimentari, richieste anomale di denaro ai genitori.

Per prevenire in modi sempre più efficaci il rischio di sviluppare diverse forme di dipendenza è necessario conoscere i giovani e il loro vissuto relativo al contesto relazionale nel quale si sviluppa la loro adolescenza.

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