Manovra, stralciato il bonus psicologo

Manovra, stralciato il bonus psicologo

Bonus psicologo

Manovra, stralciato il bonus psicologo: ora basta parlare di “costo che non possiamo permetterci”

Neanche stavolta si riesce a mantenere una continuità nel finanziamento del supporto psicologico, come sarebbe adeguato in generale e soprattutto in questo momento.

La psicologia è stata in buona parte stralciata dal bilancio, come se fosse un aspetto secondario, come se la sofferenza psicologica generata dal Covid non fosse una priorità. Non sembra sufficiente l’evidenza della sofferenza per attivare una risorsa.

Sono decisioni che esprimono la leggerezza e la superficialità con cui vengono prese, con cui si spostano le voci di spesa. Sono decisioni basate sull’idea che basti tagliare i costi per far quadrare i conti, focalizzate soprattutto sul controllo delle uscite. Fa parte di quel modo di muoversi secondo politiche restrittive che hanno dimostrato ampiamente nel tempo i loro limiti. Noi lo abbiamo sempre saputo e lo diciamo continuamente: la restrizione in sé, senza un progetto costruttivo e condiviso all’orizzonte e prolungato nel tempo, porta solo frustrazione e insoddisfazioni, con le conseguenze incontrollabili che già conosciamo: restrizioni alimentari verso abbuffate, restrizioni economiche verso spese pazze, limitazioni del movimento verso azioni esplosive e così via.

Non possiamo più accontentarci della spiegazione della mancanza di risorse economiche. Non possiamo più accontentarci di sentirci dire che è un costo che non possiamo permetterci se, come è stato ampiamente dimostrato, investire sulla psicologia riduce i costi delle spese sanitarie.
Ma magari è proprio qui il problema. La psicologia nella sua semplicità potrebbe favorire soluzioni a problemi complessi e magari rendere meno fondamentali altre soluzioni.

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