LA PSICOTERAPIA FUNZIONALE

La psicoterapia funzionale deriva dall’area di pensiero del neo-funzionalismo ed è stata ideata e sviluppata negli anni ‘70 da Luciano Rispoli, uno psicologo e psicoterapeuta italiano.

Per il modello della psicologia funzionale il Sé è una organizzazione di funzioni psico-corporee. Queste funzioni sono presenti ed integrate nell’individuo sin dalla nascita, e hanno tutte la medesima importanza.

psicoterapia funzionale

Secondo la psicoterapia funzionale non ci sono “mente” e “corpo”, non ci sono parti, ma ci sono FUNZIONI PSICOCORPOREE (le emozioni, l’immaginazione, i ricordi, la razionalità, il simbolico… ma anche i movimenti, le posture, i sistemi fisiologici interni…). L’attività mentale non può essere considerata indipendente da fattori fisiologici e corporei. Essenzialmente niente è solo mente o solo corpo.

Il sé può essere visto come un organizzazione di tutte le funzioni dell’organismo, come “l’insieme organico e organizzato di processi” che caratterizzano la persona.

Queste funzioni sono relative sia alla parte mentale/cognitiva dell’individuo che a quella corporea/fisiologica.




Le funzioni umane sono integrate e in relaziona tra loro, non entrano in conflitto, proprio per questo non c’è da ricercare un compromesso tra le parti. Anche perché in questo approccio non si prendono più in considerazione le parti o le strutture, ma solo le funzioni (le quali esprimono l’intero sé).

Una riprova della condizione d’integrazione originaria del sé risiede nel fatto che nel neonato non si riscontrano né incongruenze né contraddizioni tra funzioni differenti, che invece possono emergere successivamente nel corso della vita dell’individuo, in seguito ad alterazioni che può subire il sé.

Rispoli con questo approccio introduce i due concetti di FUNZIONAMENTI DI FONDO e di ESPERIENZE DI BASE, e crea la Teoria delle Esperienze di Base del sé.

Essenzialmente le ESPERIENZE DI BASE sono tutte quelle esperienze che l’individuo fa nei suoi primissimi anni di vita e che poi andranno a influenzare e determinare lo sviluppo della persona, del suo modo di essere e di relazionarsi con gli altri, tramutandosi così in quelli che vengono chiamati FUNZIONAMENTI DI FONDO, ovvero le caratteristiche stabili della persona.

Le esperienze di base sono delle esperienze fondamentali per lo sviluppo del bambino, estremamente importanti per conservare una condizione di armonia e integrazione , per mantenere e incrementare tutte le potenzialità di vita.

Ogni esperienza di base è caratterizzata da determinate modalità delle Funzioni (ad es. la “vitalità” e lo “slancio” sono costituiti da un movimento accelerato, da un respiro intenso, da un tono muscolare guizzante, da una piena attivazione fisiologica, da emozioni gioiose).

Le esperienze di base, attraversate più volte un modo pieno e positivo, si consolidano e diventano vere e proprie capacità, di cui la persona disporrà sempre e che le permetteranno di vivere una vita piena e soddisfacente. Se invece accade, ad esempio, che un bambino sia stato tenuto poco, in modo insufficiente: questa stessa esperienza risulterà carente nella sua vita e la persona la ricercherà sempre, senza mai sentire di aver soddisfatto questo bisogno.

Alcune esperienze di base sono più ricettive, mentre altre sono più attive.



Ecco alcuni esempi di ESPERIENZE DI BASE:

  • Esperienza della tenerezza: se ben esperita durante l’infanzia permette di sviluppare le capacità di saper dare e ricevere tenerezza, sapere e poter cedere, avere necessità dell’altro …
  • Esperienza della condivisione: se ben esperita durante l’infanzia permette di sviluppare le capacità di aprirsi, condividere, allearsi, piacere all’altro…
  • Esperienza dell’ autoaffermazione: se ben esperita durante l’infanzia permette di sviluppare le capacità di autoaffermazione, progettare, realizzazione, competere con gli altri…
  • Esperienza della negatività: se ben esperita durante l’infanzia permette di saper manifestare rabbia, odio , cattiveria
  • Esperienza del lasciare: se ben esperita durante l’infanzia permette di imparare a lasciare, fidarsi dell’altro e abbandonarsi all’altro

Dunque l’esperienza di base è una modalità di essere nella vita, ciascuna caratterizzata da un preciso modo di essere di tutte le funzioni della persona.



La psicoterapia funzionale ritiene che all’origine dei vari problemi che una persona può sviluppare, ci siano una carenza o una interruzione precoce o una alterazione di una o più delle esperienze di base. Quindi carenze e alterazioni dei funzionamenti di fondo sono alla base di malattie fisiche e psichiche dell’individuo. Uno scompenso generale del sé costituisce malessere. È l’organismo nel suo complesso che si ammala e che mostra alterazioni nelle emozioni, nei movimenti e nell’armonia del corpo, nei pensieri, negli apparati biologici e fisiologici.

Questo tipo di approccio prende in considerazione e incorpora al suo interno sia gli studi psicofisiologici, sia le psicoterapie che si sono occupate anche del corpo, sia i più recenti contributi delle neuroscienze, della psico-neuro-endocrino-immunologia e della ricerca sulla fase neonatale.

Concludendo, la psicologia funzionale ritiene importante guardare alla persona nella sua unitarietà, complessità e pluralità di livelli su cui operare. Le tecniche della psicologia funzionale considerano l’organismo in un’ottica olistica, ovvero come un tutt’uno non divisibile tra mente e corpo.



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