La “DIPENDENZA DA INTERNET” o “INTERNET ADDICTION” (Internet Addiction Disorder IAD)
Il digitale e le nuove tecnologie ormai costituiscano una parte integrante della nostra quotidianità.
La tecnologia non è più interpretabile come uno strumento neutro, bensì è diventata un’estensione della nostra realtà, un ambiente da abitare e un’espansione della mente umana, che determina vere e proprie ristrutturazioni cognitive, emotive e relazionali.
Attraverso lo sviluppo della tecnologia si diffondono continuamente strumenti nuovi e costantemente in evoluzione, capaci di ridisegnare il mondo, di ridefinire il concetto di distanza e la nozione di tempo, e anche di consentire nuove forme di incontro.
Per gli adolescenti, che si ritrovano alle prese con le loro sfide evolutive e tutti i cambiamenti che questa fase della crescita comporta, questa rivoluzione tecnologica ha un impatto ancora maggiore perché Internet rappresenta un terreno ideale per la trasposizione dei loro desideri, bisogni, disagi e problematiche esistenziali.
Sicuramente la tecnologia ed internet hanno portato tutta una serie di agevolazioni e miglioramenti nella vita delle persone, dal punto di vista professionale, scolastico, sociale, culturale, dello stile di vita e così via. Però per altri aspetti hanno avuto dei risvolti negativi perché sono diventati la causa di disturbi e comportamenti nocivi per la salute psico-fisica delle persone.
Per alcuni individui l’utilizzo della rete è diventato compulsivo, fino a trasformarsi in un vero e proprio disturbo: la cosiddetta “dipendenza da internet” o “Internet Addiction”.
Oggigiorno le dipendenze non riguardano solo le sostanze, ma anche le attività e i comportamenti; infatti è stato introdotto il termine “nuove dipendenze” o “new addiction” per indicare le dipendenze comportamentali tra cui la dipendenza da gioco d’azzardo, sesso, lavoro, shopping compulsivo eccetera e tra queste oggi troviamo anche la dipendenza da internet.
Internet addiction è un termine ancora controverso, ma in sostanza si riferisce ad un’interazione eccessiva con la rete, connotata da un rapporto di dipendenza e dominanza, al quale si accompagnano modificazione dell’umore, dominanza dell’agito sul pensiero e sui sentimenti, fenomeni di tolleranza, astinenza, conflitto e rischio di ricadute, al pari di altre dipendenze.
Nonostante l’internet addiction non sia ancora contraddistinto come vero e proprio disturbo, attualmente si discute della possibilità di definire una nuova forma di psicopatologia che renda conto delle problematiche connesse all’uso della rete: l’Internet Addiction Disorder (IAD).
Non esistono ancora criteri universalmente condivisi per la diagnosi di internet addiction, e la sua collocazione specifica tra le varie psicopatologie resta altrettanto incerta.
In particolare il dubbio riguarda se considerarla come un disturbo da dipendenza o come una forma da mancato o cattivo controllo degli impulsi, anche se in realtà spesso le due dimensioni coesistono nell’individuo.
Lo psicologo Griffiths ha strutturato maggiormente il tema ed ha proposto 6 criteri fondamentali per parlare di IAD:
- dominanza dell’attività virtuale nella sfera cognitiva, affettiva e comportamentale,
- alterazioni del tono dell’umore,
- tolleranza,
- sintomi di astinenza,
- conflitti rispetto all’utilizzo
- ricadute nell’utilizzo.
Altri criteri proposti per la diagnosi di IAD invece riguardano fondamentalmente:
– l’utilizzo eccessivo della rete: coinvolgimento eccessivo ed eccedente rispetto al previsto, bisogno di passare quantità di tempo sempre maggiori in rete, tentativi di controllare, ridurre o interrompere l’uso di internet, reazioni di irritabilità o irrequietezza a seguito dell’interruzione della navigazione online.
– ricadute negative sul versante personale e relazionale legate ad esso: mettere a repentaglio e perdere una relazione significativa o una occasione scolastica o lavorativa, mentire a figure significative per occultare il proprio coinvolgimento nell’uso di internet, utilizzare la rete per sfuggire ai problemi o alleviare stati emotivi negativi.
Strumenti diagnostici per l’identificazione della dipendenza da internet o internet addiction disorder (IAD)
A fronte di una vaghezza rispetto alla definizione e ai criteri diagnostici di questo disturbo, ne consegue una corrispettiva confusione relativa agli strumenti diagnostici a disposizione del clinico per identificare tali problemi.
A partire dalle molteplici definizioni proposte di IAD, i ricercatori hanno sviluppato dei questionari per valutare le problematiche connesse all’utilizzo di internet. I diversi strumenti creati privilegiano di volta in volta una delle varie sotto dimensioni del fenomeno.
Lo strumento attualmente più utilizzato a livello mondiale è l’Internet Addiction Test (IAT): un questionario di 20 item finalizzato alla valutazione dell’uso eccessivo della rete in diversi ambiti.
Il questionario è stato sviluppato da Young, Chang e Man Law, ed indaga 3 dimensioni in particolare: problemi sociali, gestione del tempo e sostituzione della realtà.
Per quanto riguarda la realtà italiana, lo strumento più diffuso è l’Uso, Abuso e Dipendenza da Internet (UADI), che valuta il rischio di sviluppare un abuso di internet, la componente psicologica connessa all’uso della rete da parte degli utenti e alcune variabili psicopatologiche correlate a tale utilizzo eccessivo.
Per quanto riguarda l’adolescenza bisogna evidenziare che mancano strumenti costruiti ad hoc per gli adolescenti, infatti nelle ricerche condotte fino ad ora in età evolutiva i ricercatori hanno utilizzato questionari creati per un utente generico e spesso adulto.
ALCUNI DATI CALCOLATI A GENNAIO 2023 RIGUARDO L’UTILIZZO DI INTERNET E DELLE NUOVE TECNOLOGIE:
Dati gennaio 2023:
-numero di persone che possiedono almeno uno smartphone nella popolazione globale: 5.44 miliardi (68% della popolazione)
-numero di persone che utilizzano internet nella popolazione globale: 5.16 miliardi (64.4%)
-numero di persone che utilizzano i social nella popolazione globale: 4.76 miliardi (59.4%)
Di quanto sono aumentate rispetto all’anno precedente (2022):
-le persone che possiedono almeno un cellulare: +3.2% (+168 milioni)
-le persone che utilizzano internet: +1.9% (+98 milioni)
-le persone che utilizzano i social: +3.0% (+137 milioni)
Dati sul tempo giornaliero medio speso:
-su internet: 6h 37min
-sui social media: 2h 31min
-guardando televisione: 3h 23min
-ascoltando radio: 0h 59min
-leggendo giornali (cartacei o digitali): 2h 10min
-ascoltando musica: 1h 38min
-ascoltando podcast: 1h 02min
-giocando a videogiochi: 1h 14 min
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