Io e l’ansia: amici o nemici?
Ognuno di noi almeno una volta nella vita ha provato quella sensazione di spiacevole attivazione mista a paura non risolvibile immediatamente e che porta a un disagio più o meno protratto nel tempo.
Ecco a voi l’ansia, nostra compagna di viaggio, ben prima del fuoco, della parola, della medicina, del rito.
Forse non tutti sanno però che è grazie all’ansia che siamo sopravvissuti sfruttando questo grande vantaggio evolutivo rispetto agli altri animali.
Creare realtà alternative è un grande vantaggio per smuovere situazioni pericolose in stallo.
Ma perché un dono così prezioso è diventato nel corso della storia sino ai giorni nostri incombente e invalidante nelle nostre vite?
In soldoni l’ansia di per sé presenta dei connotati specifici corporei (battito del cuore accelerato, difficoltà di respirazione, sudorazione, vertigini ) che portano a evitare cose e situazioni percepite come spiacevoli innescando anticipazioni mentali ansiose come sensazioni di vuoto interiore, allarme o pericolo, sensazione di essere assediati e al centro dell’attenzione altrui.
Tutto questo produce un rimuginio mentale che cristallizzandosi porta alla costituzione di veri e propri altarini di credenze tossiche che attraverso il continuo evitamento e il perdurare di sintomi fisici e mentali impatta fortemente sul nostro funzionamento e sulla qualità della nostra vita costringendoci ad una immobilità fatta di terrore e panico.
È la nostra fisiologia che suscitando pensieri produce credenze catastrofiche come quando non riusciamo a portare a termine un obiettivo (dare un esame o affrontare qualsiasi sfida).
Cosa possiamo fare per non entrare in questo loop che compromette la nostra autostima e il rapporto con gli altri?
Fatta eccezione per alcuni casi dove i disagi sono particolarmente debilitanti e quindi si può rendere necessaria una terapia farmacologica il trattamento principe per i disturbi d’ansia rimane la Psicoterapia.
La Psicoterapia restituisce al paziente il ruolo di protagonista e la responsabilità sulla sua salute.
I rimedi possono essere tanti come una graduale esposizione alla situazione bilanciando allo stesso tempo punti di forza e debolezze.
Possiamo anche lavorare sul creare nuove e buone abitudini, uno stile di vita sano con attività fisica, una sana alimentazione, consapevolezza della propria respirazione, contatto con l’ambiente e relazione con gli altri.
Sono ottimi tutti gli approcci che facciano leva sulla storia della persona per preparare al meglio possibile un percorso cucito attorno alla persona.
È necessario sviluppare anche una sorta di accettazione di un certo livello di stress ambientale e del mondo interno in modo da costruire insieme ai propri sintomi un progetto di vita, facendoci amicizia.
Ascoltando la propria ansia possiamo gestire ciò che è soverchiante ma allo stesso tempo non perdere il dono segreto dell’ansia che è l’eccitazione per il cambiamento che si apre alla vita.