La tusi chiamata anche cocaina rosa o tusibì, comparsa in Colombia nel 2010 dove ha spopolato nei club e nei locali più alla moda è sempre più diffusa nel mercato europeo e ormai anche in Italia.
Conosciuta come “cocaina rosa” non ha in realtà nulla a che fare con la preziosa polvere bianca ma è in realtà uno stimolante realizzato in laboratorio tramite un mix di ketamina e MDMA a cui viene aggiunto un colorante alimentare rosa .
E’ chiamata tusi per la sua origine che prevedeva la presenza principalmente di 2C-B (dalla pronuncia inglese di ‘2C’) l’allucinogeno sintetizzato da Alexander Shulgin nel 1974 e conosciuto anche come Nexus, Venus, MFT, Afro o Erox.
La tusi attualmente in circolazione contiene in realtà quantitativi minimi o nulli di 2C-B ( 4-bromo-2,5-dimetossi-feniletilamina) mentre invece, oltre alla prevalenza di ketamina, MDMA e catinoni sintetici contiene le più svariate sostanze da taglio tra cui caffeina e in alcuni casi è stata riscontrata la presenza di fentanyl.
La tusi è ormai molto diffusa sul mercato europeo e una dose può arrivare a costare anche 400 euro
La tusi è quindi una sostanza psicoattiva differente dal 2C-B .
Viene colorata di rosa con coloranti chimici per renderla attraente e facilmente distinguibile dalla cocaina; talvolta l’uso di cloranti alimentari attribuisce alla sostanza il profumo di fragola.
Questa sostanza psicoattiva combina effetti euforizzanti e allucinogeni e viene spesso consumata nell’ambito degli ambienti del clubbing e del turismo sessuale.
Gli effetti dipendono molto dalle quantità assunte: gli effetti stimolanti appaiono a basse dosi, mentre quelli allucinogeni si manifestano dopo aver consumato alte dosi di questo prodotto e durano da quattro ad otto ore.
La presentazione della cocaina rosa è normalmente in polvere e viene consumata per via orale o sniffata ma può essere confezionata anche in pillole o capsule. Una dose di tusi varia tra 16 e 24 mg .
Ad alte dosi può provocare
- Allucinazioni visive ed uditive;
- Percezione di scintillii e ondulazioni negli oggetti;
- Voglia di ridere, a volte accompagnata da una sensazione di inquietudine e angoscia;
- Sensazione di perspicacia;
- Aumento della consapevolezza del proprio corpo;
- Sbalzi improvvisi dello stato d’animo;
- Intense sensazioni di paura e persino attacchi di panico.
Il consumo frequente può provocare disturbi quali gravi crisi d’ansia, disturbi delle funzioni sessuali, disorientamento, depersonalizzazione , depressione e disturbi psicotici.
Se il consumo è prolungato può portare ad una dipendenza psicologica dalla sostanza