Cos’è la peer education

Cos’è la peer education

La peer education consiste nel condividere informazioni, atteggiamenti o comportamenti attraverso ragazzi che non hanno qualifiche professionali di educatori ma il cui obiettivo è educare.

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Secondo Peter Finn (1981) la peer education consiste nel “condividere informazioni, atteggiamenti o comportamenti attraverso ragazzi che non hanno qualifiche professionali di educatori ma il cui obiettivo è educare”.

L’elemento essenziale della peer education è il rapporto di educazione-influenza reciproca in una relazione informale che vede coinvolte persone appartenenti al medesimo gruppo di riferimento.

La peer education rappresenta un intervento in cui chi promuove il cambiamento e il destinatario sono in
una relazione simmetrica, una relazione tra pari. Essa adotta una metodologia attraverso la quale alcuni
membri di un gruppo agiscono il cambiamento sugli altri membri del medesimo gruppo.

In questa tipologia di intervento psicologico educativo l’esperto è un coetaneo, che viene formato
attraverso uno specifico training e il suo obiettivo è quello di veicolare messaggi (ad esempio messaggi preventivi di promozione della salute) e di promuovere il dialogo su temi importanti, mediante un “gergo” e modalità espressive tipiche del gruppo dei pari.

Alberto Pellai e colleghi (2002) individuano 3 differenti modelli di peer education:

  • Modello puro (peer delivery): in cui i peers sono scekeri da chi progetta gli interventi
  • Modello misto (tra peer delivery e peer developing): in cui la progettazione degli interventi è degli adulti ma la realizzazione è dei peers
  • Empowered peer education: in cui i peers hanno un ruolo attivo sia nella progettazione che nella realizzazione degli interventi





FASI DELL’INTERVENTO


Reclutamento dei peers

Avviene attraverso un colloquio con gli insegnanti e attraverso l’ausilio di strumenti (come il sociodramma che analizza le relazioni sociali all’interno di un gruppo e permette una rappresentazione grafica delle relazioni interpersonali), in questo modo è possibile identificare i soggetti nel gruppo target adatti alla formazione (devono essere soggetti centrali o leaders). Una volta individuati i soggetti centrali è necessario un colloquio individuale per verificare che i soggetti siano altamente motivati, abbiano capacità comunicative e non siano particolarmente coinvolti nei comportamento da prevenire


Formazione dei peers

La formazione deve riguardare le conoscenze, gli atteggiamenti e anche le false credenze possedute dai soggetti centrali, e deve fornire le informazioni corrette che possano innescare un processo di revisione delle credenze e atteggiamenti erronei


Azione dei peers

L’azione dei peers può avvenire in contesti naturali (nel gruppo di amici) o in contesti di formazione specifica (in aula)


Sostegno e monitoraggio ai peers

E’ necessario un monitoraggio delle attività dell’intervento e dei peers, inoltre soprattutto nelle prime fasi è possibile che i peers esperiscano un senso di inadeguatezza, su cui lo psicologo di comunità deve agire con azioni di sostegno e problem solving


Valutazione

E’ sempre indispensabile una valutazione dell’intervento (ad esempio con una formulazione pre- post- test)

I PROGRAMMI DI PEER EDUCATION SONO SOLITAMENTE INEFFICACI SE:

  • Se i peer sono esecutori di obiettivi decisi unicamente dagli adulti senza coinvolgimento dell’utenza
  • Se il programma vedere solo sul passaggio di informazioni e non utilizza la relazione come medium di cambiamento
  • Se il programma è saltuario o di breve durata e non permette l’instaurarsi di processi di cambiamento i cui risultati sono visibili solo su tempi più dilatati
  • Se non c’è condivisione di obiettivi e finalità con i giovani e con le istituzioni coinvolte nel programma

Il fondamento di questa metodologia di intervento è la TEORIA DELL’ INFLUENZA SOCIALE.

Secondo questa teoria il nostro comportamento è fortemente influenzato dal comportamento altrui, e la pressione normativa struttura i comportamenti all’interno del gruppo. La conformità alle norme percepite all’interno di un gruppo è frutto della necessità di non essere esclusi dal gruppo e di essere riconosciuti come membri. Di conseguenza attraverso l’individuazione dei membri centrali di un gruppo e attraverso una formazione ad hoc di questi membri, è possibile modificare le norme del gruppo e modificare i pattern di comportamento disfunzionali.

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