Cos’è la dismorfofobia

La dismorfofobia, nota anche come disturbo da dismorfismo corporeo (BDD), è una condizione di salute mentale in cui una persona ha una preoccupazione eccessiva per un difetto fisico percepito che gli altri potrebbero non notare.

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Cos’è la dismorfofobia: definizione e sintomi

Il termine “disturbo da dismorfismo corporeo” deriva dalla parola greca “dismorfia “che significa bruttezza, in particolare riferita al volto.

Si tratta di un tipo di disturbo d’ansia che può avere un impatto profondo sulla vita di un individuo, facendolo diventare ossessionato dal tentativo di correggere il difetto percepito, spesso portando a misure estreme come sottoporsi a interventi di chirurgia plastica non necessari. Questo disturbo è infatti caratterizzato da una preoccupazione eccessiva di essere giudicati negativamente a causa di aspetti del proprio aspetto come la forma del corpo, le dimensioni degli occhi o della bocca, l’altezza o il colore dei capelli.

Questo disturbo può anche includere la preoccupazione per gli attributi fisici che non possono essere cambiati come i segni di invecchiamento.

I sintomi più comuni associati alla dismorfofobia sono: ansia intensa, vergogna per il proprio aspetto, pensieri ricorrenti e distorti sull’aspetto personale, problemi nella relazione con altre persone a causa della paura dell’essere giudicato negativamente dall’esterno. La dismorfofobia può anche portare a comportamenti compulsivi come l’esagerazione del trucco o del vestirsi.

La diagnosi di dismorfofobia

L’immagine corporea può essere patologicamente distorta. Se tale distorsione rappresenta un disturbo a sé stante si parla di disturbo da dismorfismo corporeo, se invece fa parte del quadro clinico di disturbi psichiatrici non primitivamente legati all’immagine corporea si parla genericamente di disturbo dell’immagine corporea.

La caratteristica fondamentale del disturbo, quindi, non è una fobia in quanto la paura del difetto fisico in sé non sussiste, le deformità e la bruttezza sono perfettamente tollerate negli altri e il paziente è preoccupato esclusivamente dei propri difetti, reali o solo presunti

I disturbi del comportamento alimentare (DCA) sono i disturbi psichiatrici in cui più frequentemente si riscontrano elementi dispercettivi relativi all’immagine corporea.

Il disturbo da dismorfismo corporeo rientra nella categoria dei disturbi somatoformi descritto nel DSM-IV-TR ed è caratterizzato da un’enorme preoccupazione per un presunto difetto fisico in un soggetto normale oppure dall’esagerazione di una lieve anomalia fisica: la persona affetta comprende che la sua preoccupazione è ingiustificata ed esagerata, nonostante ciò non riesce a evitare di preoccuparsene.

La prevalenza della dismorfofobia non è nota, ma si ritiene che sia uno dei disturbi d’ansia più comuni. Si stima che colpisca il 2-3% della popolazione. È più comune nelle femmine che nei maschi e si manifesta con maggiore frequenza nelle persone di età compresa tra i 18 e i 25 anni.



Si tratta di una condizione clinica che può essere diagnosticata solo mediante l’intervento di un professionista qualificato. Le cause possibili vanno ricercate tra i fattori biologici, psicologici e sociali; tra questi, le pressioni sociali che incoraggiano il confronto costante con gli altri possono diventare un pericolo quando si tratta della percezione del nostro corpo. La cura standard prevede l’utilizzo della terapia cognitivo-comportamentale, che mira ad aumentare la consapevolezza rispetto a queste distorsioni cognitive ed eliminare così i comportamenti che perpetuano il disturbo. Inoltre, farmaci antidepressivi serotoninergici selettivi ( in particolare fluoxetina e fluvoxamina) e non (come il triciclico clomipramina) possono essere utilizzati in combinazione con la psicoterapia per limitare i sintomi più gravosi o incapacitanti.

Cause della dismorfofobia

Non è ancora del tutto chiaro quali siano le cause della dismorfofobia, ma si ritiene che il disturbo possa essere causato da una combinazione di fattori biologici, psicologici e ambientali.

  • Fattori biologici: alcuni studi hanno suggerito che la dismorfofobia potrebbe essere associata ad alcune disfunzioni nel funzionamento del cervello o dell’attività di alcuni neurotrasmettitori come la serotonina, il che può influire sul modo in cui le persone percepiscono il proprio aspetto.
  • Fattori psicologici: la dismorfofobia può essere influenzata da fattori psicologici, come ad esempio un’esperienza traumatica, un’infanzia difficile, problemi di autostima, un disturbo d’ansia o una depressione.
  • Fattori ambientali: fattori ambientali come la pressione sociale e culturale per conformarsi a un certo ideale estetico possono anche contribuire allo sviluppo della dismorfofobia. La società attuale tende ad esaltare una certa forma fisica, che può creare un ideale irraggiungibile e portare ad un eccessivo giudizio e critica riguardo l’aspetto fisico.



Superare la dismorfofobia

I sintomi di questo disturbo possono variare da persona a persona, ma comunemente comprendono pensieri ricorrenti sull’essere considerati brutti o imperfetti, evitare situazioni sociali o ritrarsi nell’isolamento, frequenti auto-controlli nel rivedere il proprio aspetto allo specchio ed eccessivo spendere in trattamenti estetici.

La dismorfofobia è un disturbo che richiede una valutazione e un trattamento da parte di un professionista della salute mentale, come uno psichiatra o uno psicologo. La terapia può includere una combinazione di terapia cognitivo-comportamentale, terapia farmacologica e terapia di gruppo.

Per superare la dismorfofobia, esistono diverse terapie e strategie che possono avere un impatto positivo sulla propria qualità di vita. Una terapia può includere tecniche cognitive-comportamentali come la distrazione, la modifica dello stile di pensiero e l’esposizione graduale. Inoltre, le persone affette da dismorfofobia possono trarre beneficio dal counseling psicologico individuale o di gruppo per affrontare le paure emergenti legate al proprio aspetto estetico.

La chiave per superare la dismorfofobia sta nella consapevolezza delle reazioni emotive ad essa connesse e nell’imparare a gestire i sentimenti associati al disturbo.

L’obiettivo di un trattamento per la dismorfofobia è quello di aumentare l’autostima, ridurre il livello di ansia causato dall’analisi del proprio aspetto fisico e migliorare le capacità sociali. Al termine del trattamento, i pazienti dovrebbero riuscire a gestire in modo più positivo la propria immagine corporea così da essere in grado di superare i sintomi ad essa associati.

Inoltre, è utile imparare a gestire lo stress e praticare attività piacevoli per mantenere il proprio benessere fisico ed emotivo. Un trattamento terapeutico può essere utile per raggiungere la consapevolezza della propria identità e abbracciare la propria immagine corporea.



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