Corso gratuito ECM Stilema: “Speranza”. Fino al 20.10.2025. Attribuiti 5 crediti ECM. Destinatari: Psicologi, infermieri, medici, assistenti sanitari, fisioterapisti, logopedisti, tecnici della riabilitazione psichiatrica, terapisti della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva, terapisti occupazionali, assistenti sociali
PRESENTAZIONE
In disuso nella società contemporanea secolare e disillusa, speranza è parola-concetto che merita analisi e riflessione. Con docenti esperti di mitologia, teologia, filosofia, psicoanalisi, medicina, viene ripercorsa la storia del lemma, indagandone il senso antico e la valenza odierna, fino a scoprire che l’anelito alla trascendenza resti un’inconfessata necessità.
Con Andrea Rodighiero, studioso di letteratura, lingua e filologia greca, si esplorano Forme e figure della speranza. Attraverso i greci la nozione di ἐλπίς entra nell’esperienza individuale e sociale cui apparteniamo. La speranza degli antichi contempla una dimensione irrazionalmente positiva verso il futuro, un’intenzione progettuale, una volontà presaga di azione. Una prospettiva utopica che, benché linguisticamente sconosciuta ai greci, proietta gli inventori della democrazia nella contemporaneità politica.
Lo scrittore Alessandro Zaccuri in Bibbia e speranza ci invita a leggere i libri sacri, oggetto di studi scientifici ma anche esperienza culturale, umana, spirituale per tutti. L’atteggiamento interiore sarà di speranza, sospesi in quel luogo e in quel tempo “tra la promessa e l’attesa”, come recita il sottotitolo della sua lezione. Una prospettiva in cui la salvezza è possibile, non solo per il singolo o per il popolo eletto del primo testamento, ma per l’umanità tutta del secondo.
È filosofica la prospettiva di Patrizia Cipolletta, che nella lezione Speranza nella filosofia del ‘900 rievoca il risveglio amaro dell’Occidente all’inizio del secolo scorso e il pessimismo che da allora ci pervade. Nella contemporaneità trainata soltanto dalla tecnica, occorrerà una nuova meditazione occidentale, una ricerca di noi stessi che passi attraverso l’ascolto della nostra sostanza naturale. Affinché la speranza di un mondo migliore risorga e orienti il nostro agire, in unione con una tecnica finalmente utile, e per tutti.
Rita Corsa in Speranza nella cura psicoanalitica analizza la speranza quale sentimento fondamentale nel lavoro terapeutico, soprattutto di fronte ai limiti del vivere, psichici e somatici, evidenziandone la funzione curativa, ma anche le insidie di una sua eccedenza. La psichiatra e psicoanalista descrive inoltre quel processo che chiama della “trasformazione in speranza del dolore psichico”: fattore propulsivo che alimenta il lavoro analitico e permette di riprendere fiducia nel futuro tenendo a bada l’angoscia di morte.
Neurologo e neurofisiologo, Fabrizio Benedetti adotta una prospettiva biologica nella lezione La speranza è un farmaco. Dove evidenzia come la speranza coincida con il fattore psicologico, ovvero l’aspettativa e il desiderio di beneficio clinico da parte del paziente. Un effetto placebo che, alimentato dalla relazione tra curato e curante nota da Ippocrate in avanti, può giocare un ruolo cruciale nell’esito della terapia. Senza alcuna evidenza scientifica in campo oncologico, ma con effetti sorprendenti in numerose patologie.
PROGRAMMA
- Forme e figure della speranza: mito e cultura nell’antica Grecia – Andrea Rodighiero
- Bibbia e speranza – Alessandro Zaccuri
- Speranza nella filosofia del ‘900 – Patrizia Cipolletta
- Speranza nella cura psicoanalitica – Rita Corsa
- La speranza è un farmaco – Fabrizio Benedetti
IL CORSO E’ PROPOSTO DA STILEMAEVENTI
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