Riaperto il Bonus Psicologo 2025: novità, requisiti e implicazioni per il sistema sanitario
Negli ultimi anni, la salute mentale è emersa come uno dei temi prioritari nelle agende sanitarie nazionali e internazionali. L’incremento di disturbi d’ansia, depressione e disagio psicologico, in particolare tra giovani e lavoratori, ha reso evidente l’insufficienza dell’offerta pubblica di servizi psicologici. Il Bonus Psicologo, introdotto inizialmente in via sperimentale con il Decreto Legge n. 228/2021 (Milleproroghe 2022), è stato confermato nel 2023 e ora nuovamente rifinanziato e attivo per l’anno 2025, a seguito della Legge di Bilancio 2025 (Legge n. 213/2024).
Il bonus si configura come misura ponte tra domanda crescente di supporto psicologico e i limiti strutturali del sistema sanitario nazionale (SSN), che ancora oggi garantisce un accesso molto parziale alla psicoterapia pubblica.
Quadro normativo e dotazione finanziaria
La Legge di Bilancio 2025 ha rifinanziato il Bonus Psicologo con un fondo di 9,5 milioni di euro distribuito tra le Regioni e gestito a livello centrale dall’INPS.
Questo rappresenta un incremento rispetto agli 8 milioni di euro stanziati nel 2024. Tuttavia, le risorse disponibili continuano a essere considerate insufficienti rispetto all’elevata domanda registrata negli anni precedenti.
Il decreto attuativo, pubblicato a marzo 2025 in Gazzetta Ufficiale, ha confermato la procedura telematica per la richiesta e definito le modalità di erogazione.
Il bonus non è cumulabile con altre misure di sostegno alla psicoterapia pubblica già attive a livello regionale, salvo diversa indicazione.
Requisiti di accesso e criteri di priorità
La misura si rivolge a cittadini maggiorenni in possesso dei seguenti requisiti:
- Residenza in Italia;
- ISEE inferiore a 50.000 euro;
- Evidenza di disagio psicologico, anche non certificata da un medico, ma desumibile da situazioni soggettive o sociali (es. perdita del lavoro, lutti, separazioni, burnout, disabilità, ecc.).
Graduatoria
Le domande verranno ordinate secondo:
- Fascia ISEE di appartenenza (priorità a quelle più basse);
- Ordine cronologico di invio della domanda.
L’INPS pubblicherà le graduatorie entro 90 giorni dalla scadenza del bando, prevista per il 31 maggio 2025.
Entità del beneficio e modalità di utilizzo
Il bonus è strutturato per scaglioni:
Fascia ISEE | Importo massimo riconosciuto |
---|---|
fino a 15.000 € | 1.500 € |
15.001 € – 30.000 € | 1.000 € |
30.001 € – 50.000 € | 500 € |
Il tetto massimo rimborsabile per singola seduta è di 50 euro, cifra stabilita per contenere i costi ma che, secondo molti Ordini professionali, resta sottostimata rispetto alle tariffe medie del libero mercato, soprattutto nei contesti urbani.
Modalità operative: domanda e utilizzo del codice
- Domanda: tramite il portale INPS (www.inps.it), con accesso SPID/CIE/CNS.
- Assegnazione codice: se idoneo, il richiedente riceve un codice univoco da utilizzare entro sei mesi.
- Prenotazione sedute: il beneficiario può contattare uno psicoterapeuta aderente, il quale verificherà il codice tramite il portale INPS.
- Pagamento: il professionista emette fattura intestata al beneficiario, ma sarà l’INPS a liquidare direttamente il compenso (entro 30-60 giorni).
Implicazioni per i professionisti
Gli psicoterapeuti interessati devono:
- Essere abilitati all’esercizio della psicoterapia;
- Iscriversi alla piattaforma INPS tramite procedura dedicata (area professionisti);
- Accettare il tetto massimo di 50 euro a seduta;
- Rispettare le tempistiche e procedure di fatturazione INPS.
L’adesione è volontaria, ma rappresenta per molti studi una possibilità di ampliare l’accesso a soggetti economicamente fragili. Tuttavia, alcuni professionisti sollevano perplessità circa i tempi di pagamento e le tariffe ritenute non in linea con la complessità clinica dei casi trattati.
Criticità e prospettive future
Criticità rilevate:
- Risorse limitate e potenzialmente insufficienti a coprire la domanda (si stima che nel 2023 il bonus sia stato esaurito in pochi giorni);
- Costo unitario per seduta giudicato troppo basso;
- Complessità burocratiche per i professionisti.
Prospettive:
Il rifinanziamento nel 2025 è un segnale politico importante, ma non può sostituire un potenziamento strutturale del servizio pubblico. Occorre investire stabilmente in psicologi nelle scuole, nei consultori, nei centri di salute mentale e nei servizi per le dipendenze, promuovendo un modello integrato di salute mentale fondato su prevenzione, accessibilità e continuità terapeutica.
Conclusione
Il Bonus Psicologo 2025 conferma il riconoscimento istituzionale dell’importanza del benessere psicologico come diritto e dimensione di salute. Pur con limiti, rappresenta un’opportunità concreta per migliaia di cittadini e un’occasione di riflessione per i professionisti della salute mentale, chiamati a bilanciare responsabilità clinica, sostenibilità economica e impegno etico.